Tour de France 2023, Wout Van Aert: “Sono in buona forma al momento giusto, ma è vero che mi aspetto di più da me stesso”

Il belga guarda con attenzione alla prima tappa nei Paesi Baschi: "È un percorso interessante, ma è difficile prevedere a chi sarà adatto"

Wout Van Aert si approccia al Tour de France 2023 in maniera un po’ diversa rispetto a quanto fatto per la scorsa edizione. Se un anno fa il belga arrivava alla Grande Boucle con l’obiettivo dichiarato di conquistare la Maglia Verde, impresa poi riuscita, quest’anno la classifica a punti sarà meno al centro dei pensieri del corridore della Jumbo-Visma, che punterà invece soprattutto sui successi di tappa e, come nel 2022, ad aiutare il capitano Jonas Vingegaard nella caccia alla Maglia Gialla. Anche l’avvicinamento al GT transalpino del 28enne è stato leggermente diverso in confronto a 365 giorni fa: allora, erano arrivate due vittorie di tappa e belle prestazioni al Giro del Delfinato, mentre quest’anno il classe 1994 non è apparso troppo brillante al Giro di Svizzera, pur ottenendo alcuni piazzamenti e la vittoria nella classifica a punti, oltre a conquistare poi il titolo nazionale a cronometro.

“Non direi che stavo facendo fatica lì (in Svizzera, ndr) – le parole di Van Aert, riportate da Sporza – Ho vinto la classifica a punti e molti corridori firmerebbero per questo. Ma è vero che mi aspetto di più da me stesso. Ecco perché sono stato anche sollevato dal fatto che i campionati belgi siano andati bene la scorsa settimana”.

“Sono in buona forma al momento giusto”, ha proseguito il belga, che durante le classiche di primavera si è sempre ben comportato, ottenendo però solo una vittoria: “Questa stagione non è stata facile. Sono sempre stato vicino, ma spesso non è stato abbastanza. Speriamo di poter cambiare le cose ora“.

Il 28enne guarda ovviamente con interesse alla prima tappa di questo Tour, nei Paesi Baschi, anche se il tracciato si presta a più interpretazioni: “Mi piace questo Grand Départ. È un percorso interessante, ma è difficile prevedere a chi sarà adatto. Per gli scalatori puri le salite sono un po’ troppo corte, per i corridori come me sono abbastanza lunghe e ripide. Sarà difficile, ma sono qui per provarci“.

Il corridore della Jumbo-Visma ha poi ribadito di non pensare troppo alla Maglia Verde: “Sono decisamente in una posizione diversa rispetto allo scorso anno. Allora, il nostro piano era quello di fare più punti possibile. Ora puntiamo di più ai risultati e la Maglia Verde non è un vero obiettivo. Anche il programma delle tappe è completamente diverso. Ci saranno ancora molti punti a disposizione alla fine del Tour. I miei favoriti sono Jasper Philipsen e Mads Pedersen, che vanno bene sulle salite”.

Van Aert, inoltre, ha negato di essere al Tour per preparare i Mondiali di Glasgow, in programma solo due settimane dopo la conclusione della Grande Boucle: “Forse sto correndo con una mentalità diversa, sì. Ma se c’è una gara che non ne risente, è il Tour. Non puoi considerare questa gara, la più grande del mondo, come una gara di preparazione. Sto cercando di fare bene qui e spero di poter proseguire fino a Glasgow“.

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