Tour de France 2018, Porte: “Abbiamo una squadra molto solida”

Richie Porte si mostra sereno a pochi giorni dal via del Tour de France 2018. Intenzionato quest’anno a scacciare la sfortuna che in queste stagioni sente gli ha sempre impedito di rendere al meglio nei grandi giri, il capitano della BMC si presenta all’appuntamento in forma dopo il successo al Giro di Svizzera. Rilassato dopo due settimane a imparare l’arte del cambio dei pannolini per il figlio neonato, mentre finalizzava la sua preparazione per la Grande Boucle, l’australiano appare sorridente e tranquillo nella conferenza stampa inaugurale.

E questo malgrado per la sua BMC, forse ancor più che per tante altre squadre, la prima settimana sarà cruciale. La formazione statunitense punterà infatti dichiaratamente al successo della cronosquadre, nella quale potrebbe ottenere un gruzzoletto interessante da consegnare nelle mani del suo capitano. “Per noi è importante vincere la cronosquadre – commenta per tutti Stefan Kung – Non importa chi prenderà la maglia, ma non è mai troppo presto per essere in Maglia Gialla perché in una settimana così nervosa poter godere dei vantaggi e del rispetto verso la leadership per correre davanti è un obiettivo importante”.

Delicata sarà anche la tappa del pavé, un esercizio nel quale il tasmaniano se l’era cavata abbastanza bene nel 2014, quando il suo allora capitano Chris Froome invece fu costretto ad alzare bandiera bianca. All’epoca ebbe grande supporto da Geraint Thomas, che seppe supperire alle sue difficoltà, ma quest’anno la squadra non è da meno, anzi, i BMC hanno un’altra potenziale carta da giocare. “Abbiamo una squadra molto solida per la prima settimana con corridori come Patrik Bevin, Stefan Kung, Michael Schar, che è un corridore decisamente sottovalutato, e Greg Van Avermaet, che devo dire non se la cava male sul pavé (sorride, ndr). Avrò una squadra fortissima per questa tappa. Gli altri corridori che puntano alla generale non hanno la squadra che abbiamo noi per il pavé”.

Al contrario lui non avrà moltissimo supporto in salita, con due elementi validi come Damiano Caruso e Tejay Van Garderen che da soli non possono competere con corazzate del calibro di Movistar, Bahrain – Merida e Sky, con soprattutto quest’ultima che ovviamente vede come l’arma in più del suo ex capitano Chris Froome, pronto all’assalto del Tour dopo aver conquistato il Giro d’Italia 2018. “Spero che sarà stremato – apre sorridendo in proposito – Ero al fianco di Alberto Contador quando ha provato la doppietta nel 2011. Vinse il Giro, ma chiuse quinto il Tour… Tuttavia Chris ha fatto il Giro con un super team e viene al Tour con una squadra forse ancora più forte. Se c’è qualcuno che può riuscirci quello è lui. Dopo la chiusura del caso Salbutamolo sarà sicuramente ancor più motivato, anche se spero comunque che sarà stanco dopo il Giro”.

Ovviamente, se il Keniano Bianco è il grande favorito, non mancano i rivali, a partire da Nairo Quintana e Vincenzo Nibali “che lo attaccheranno sicuramente”. Tra gli altri, un po’ a sorpresa, il primo ad essere citato è Jakob Fuglsang: “È quello che mi ha sorpreso di più – ammette – In Svizzera ha perso terreno nella cronosquadre, ma poi è stato molto forte in salita e ha fatto una crono finale impressionate”. Parole positive anche per Romain Bardet e Geraint Thomas, che ha “visto molto benel al Delfinato”, così come sul trio della Movistar, “perché avere più capitani è sempre un vantaggio” (sempre che si sappia sfruttare bene la superiorità numerica).

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