Tour de France 2018, fino a tre anni di prigione per chi fa cadere un corridore

Il Tour de France 2018 continua ad avvisare i tifosi. Dopo l’accordo raggiunto con le procure dipartimentali per vietare i fumogeni, con i trasgressori che possono essere puniti ad un massimo di un anno di prigione, ASO continua nella sua richiesta di maggiore rispetto dei corridori, in particolare dopo l’episodio che ha coinvolto Chris Froome sull’Alpe d’Huez. Un modo anche per arginare le parole di Dave Brailsford, che ha puntato il dito contro la cultura francese per quanto succede sulle strade ai suoi corridori, vittime di insulti, sputi e percosse, anche se fortunatamente sinora senza conseguenze.

Poco prima della caduta che ha portato al ritiro di Vincenzo Nibali, infatti, sulla leggendaria salita alpina uno spettatore aveva colpito il Keniano Bianco dopo averlo affiancato in corsa. Un comportamento chiaramente vietato, non solo dal regolamento della Grande Boucle, ma chiaramente anche dal codice penale. La direzione di gara ricorda dunque che provocare la caduta di un corridore è considerato reato contro l’incolumità della persona (“messa in pericolo volontaria”, nel sistema legale francese) punibile con una multa ma fino a un massimo di tre anni di prigione.

“Rispettate i corridori, rischiate 1 multa e 3 anni di prigione”, si legge dunque nel messaggio pubblicato dall’organizzazione la cui immagine riporta l’avvertimento che “sulle strade del Tour, la caduta di un corridore provocata da uno spettatore è considerata come messa in pericolo volontaria che può essere condannata con una multa e tre anni di prigione”. Chiaramente, la volontarietà è atto chiave di questo provvedimento, rivolto più a tifosi come coloro che corrono al fianco dei corridori, che all’imprudente fotografo che ha fatto cadere lo Squalo dello Stretto, pronto a fare denuncia contro ignoti per l’evento, ma non per punire il singolo tifoso.

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