Top/Flop della Settimana: Deceuninck-Quickstep, Gaudu, Ispettori UCI, Porte, Roglic, Vanmarcke

TOP

Deceuninck-Quick Step: Passano le stagioni, cambiano i corridori, ma il risultato è sempre lo stesso. Quando si arriva in Belgio le cortesie per gli ospiti si riducono all’essenziale. Il primo weekend sul pavè conferma lo strapotere del colosso di Patrick Léfevere, capace di vincere anche senza disporre del grande favorito di turno.  Come un anno fa sono le azioni dalla media o lunga distanza a fare le fortune dei Lupi, che all’Omloop si esaltano con Zdenek Stybar e alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne portano in gloria l’insospettabile Bob Jungels. Da qui al prossimo mese e mezzo chissà fin dove potranno arrivare quando entreranno in scena i leader designati…

Primož Roglič (Jumbo-Visma): Primo appuntamento e primo centro della stagione. La prova sciorinata dallo sloveno nella settimana dell’UAE Tour rasenta la perfezione. Al comando sin dal primo giorno grazie alla cronometro a squadre, corre da dominatore assoluto nelle (poche) salite presenti sul percorso e si arrende solo all’astuzia di Valverde a Jebel Hafeet, facendo poi calare la sua legge ai danni Dumoulin a Jebel Jais. Riprende dove aveva lasciato nel 2018, monopolizzando le brevi corse a tappe. Ma stavolta, alla soglia delle 30 primavere, lo attende la definitiva consacrazione sulle tre settimane.

David Gaudu (Groupama-FDJ): Sfrutta nel miglior modo possibile una delle rare occasioni in cui non gli tocca fare da portaborse a Pinot. Il podio finale e la maglia di miglior giovane all’UAE Tour altro non sono che la fotografia di una corsa interpretata all’attacco e che, qualora ve ne fosse ancora bisogno, conferma tutta la stoffa di un corridore destinato a ottenere grandi risultati già a breve-medio termine. Brillantissimo in salita e “graziato” dalla neutralizzazione del tempo quando rovina a terra verso Hatta Dam, ha come unica disgrazia quella di trovare sulla strada tra sé e un trionfo pieno due avversari fortissimi.

FLOP

Ispettori UCI: Sfiora il grottesco la vicenda dei controlli previsti, e puntualmente non effettuati per cause di forza maggiore, ad Elia Viviani e Rachele Barbieri in occasione dei Mondiali su Pista di Pruszkow. Entrambi i corridori erano assenti in quanto impegnati in prove su strada con i rispettivi club, eppure i loro nominativi figuravano regolarmente tra quelli da esaminare. Una negligenza che più che sorridere deve però far riflettere, soprattutto qualora ai diretti interessati dovesse venire recapitato d’ufficio un avvertimento per mancato reperimento…

Richie Porte (Trek-Segafredo): Lasciato su buoni livelli al debutto australiano, lo si ritrova ingolfato e col fiato cortissimo negli Emirati. Come e quanto possa aver inciso una malattia intercorsa tra i due appuntamenti non è dato sapere, certo è che il biglietto da visita presentato dall’aussie nella nuova squadra non sembra essere quello dei più lusinghieri, considerati investimento e responsabilità (quella di sostituire Alberto Contador, sebbene a scoppio ritardato) gravanti sulle sue spalle. Il vero obiettivo stagionale è ancora lontanissimo, ma lo è anche una condizione accettabile.

Sep Vanmarcke (EF Education First): Tra i corridori respinti brutalmente dalla Omloop ce ne sono diversi che possono prendersela con la dea bendata. Non il Godot belga che, giunto ai nastri di partenza sulla scorta della bella vittoria all’Haut Var, si smarrisce nelle pieghe della corsa trovandosi svuotato di ogni energia già ad oltre 40 chilometri dall’arrivo. Per lui un preoccupante campanello d’allarme in vista di quegli appuntamenti cerchiati di rosso e già a lungo, vanamente, inseguiti nell’arco dell’intera carriera.

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