Vuelta a España 2023, Jonas Vingegaard vince ancora ma stavolta la Jumbo-Visma non impressiona

Secondo successo per Jonas Vingegaard alla Vuelta a España 2023. Il danese vince come sul Tourmalet, con una azione secca sulla salita conclusiva, sfruttando le marcature alle sue spalle, fino a guadagnare 1’01” sul resto dei big, tra i quali cede leggermente oggi Sepp Kuss (Jumbo-Visma), perdendo quattro secondi. Alle spalle del vincitore del Tour de France chiudono invece alcuni corridori che hanno provato a muoversi in contropiede vedendo i grandi nomi controllarsi. Seconda posizione dunque per Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates), a 43 secondi, davanti a Wout Poels (Bahrain-Victorious), a 49 secondi, che nel finale rimonta Michael Storer (Groupama-FDJ). Quinto dunque Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che regola Enric Mas (Movistar), Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che era partito con uno scatto secco a un chilometro dall’arrivo senza però riuscire a fare la differenza.

Decimo di giornata, Sepp Kuss conserva la sua Maglia Rossa con 29 secondi di vantaggio su Vingegaard e 1’33” su Roglic. Il podio resta dunque ancora 100% targato Jumbo-Visma, che fa pesare superiorità numerica e tattica allontanando i rivali dalla terza posizione, visto che Ayuso si trova ora a un minuto dallo sloveno, e oltre due da Vingegaard, con un distacco totale dalla vetta di 2’33”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Dopo il giorno di riposo tutti sembrano voler mostrare le loro energie rinnovate. Si parte dunque subito a ritmo sfernato, con numerosi attacchi sin dalle primissime battute di gara. La prima fuga nasce così rapidamente grazie all’azione di Andreas Kron (LTD) e Samuele Battistella (AST), raggiunti poco dopo da Matteo Sobrero (Team Jayco – AlUla ), Romain Grégoire (Groupama – FDJ), Louis Vervaeke (Soudal – Quick Step), Max Poole (Team dsm – firmenich), Andrea Piccolo (EF Education-Easypost), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Romain Bardet (Team dsm – firmenich) e Paul Lapeira (AG2R Citroën Team). Alle loro spalle tuttavia il gruppo non si lascia fare e per guadagnare ogni secondo i dieci uomini devono sudare parecchio.

Ad ostacolarli sono le formazioni rimaste fuori dal tentativo, partendo dalla Bahrain – Victorious, che poi viene sostituita da una Ineos Grenadiers decisa a non perdere l’occasione. I battistrada non riescono infatti a godersi i 40 secondi guadagnati dopo venti chilometri di corsa perché alle loro spalle trovano Omar Fraile e Filippo Ganna pronti a sacrificarsi per i loro compagni. Esaurito il loro lavoro arrivano anche Geraint Thomas, Jonathan Castroviejo e Kim Heiduk a contribuire all’inseguimento, con il distacco che scende così per stabilizzarsi intorno ai venti secondi.

A quel punto anche altre squadre capiscono che la corsa si è riaperta e mettono qualche uomo a dare una mano. Quando la ormai ex corazzata britannica sembra sul punto di cedere, con appena una dozzina di secondi da recuperare, è infatti il forcing di Lidl – Trek e Bahrain – Victorious a mettere la parola fine alla prima azione di giornata, che viene ripresa in un tratto di salita, con nuovi scatti. A provarci sono anche Omar Fraile ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers), ma la formazione britannica non riesce a mostarsi incisiva, mentre si conferma molto attivo Kaden Groves, che prova a rilanciare, con anche Finn Fisher-Black e Rui Costa che cercano di portare via una azione.

Il tentativo seguente nasce tuttavia ad opera di Mattia Cattaneo e Romain Bardet, anche se il francese fa fatica, venendo sostituito da Lorenzo Germani, per essere raggiunto da Fernando Barceló (Caja Rural – Seguros RGA), Bauke Mollema (Lidl – Trek), Jesús Ezquerra (Burgos-BH), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck). La situazione è tuttavia ancora molto fluida e alla fine è un sestetto misto a formarsi ricevendo il benestare del gruppo.

A comporlo sono Cattaneo, Poole e Groves, raggiunti da Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën Team), Joel Nicolau (Caja Rural – Seguros RGA) e Julius van den Berg (EF Education-Easypost). Sono questi uomini a riuscire a prendere rapidamente 45 secondi di vantaggio quando ormai la corsa è a poco più di 50 chilometri dalla conclusione, ma a quel punto è la Jumbo-Visma ad ingolosirsi, chiedendo a Robert Gesink di controllare il ritardo. Il gap resta così stabile attorno al minuto fino al traaguardo volante, che arriva poco prima della conclusione della seconda ora di gara, ad una media complessiva di 47,1 chilometri orari.

Presi i punti in ottica maglia verde, Groves si rialza, ma ormai anche gli altri sembrano avere poca voglia di combattere. Cattaneo è il primo a rinunciare, approfittando di un rilancio di Van Den Berg, ma anche per tutti gli altri ormai la convinzione è venuta meno e vengono ripresi senza colpo ferire a dieci chilometri dalla conclusione. Complice la pioggia, si crea un po’ di nervosismo all’approccio della salita, con sempre e solo Jumbo-Visma a dettare il ritmo.

Quando si inizia a salire è Attila Valter ad alzare l’andatura fino allo scatto di Jonas Vingegaard, appena entrati nei quattro chilometri finali. Wout Poels si porta in testa al gruppo a tirare, seguito da Juan Ayuso, che ovviamente ha i due compagni del battistrada incollati a ruota. A quel punto si muove Finn Fisher-Black, che viene ovviamente lasciato andare, così come Remy Rochas e Michael Storer. Non hanno via libera invece Mikel Landa e Cian Uijtdebroeks, controllati dalla Jumbo-Visma, che resta fiato sul collo a tutti gli uomini di classifica. Dal canto loro Ayuso ed Enric Mas (Movistar) non sembrano volersi muovere, portando ad un rallentamento in gruppo che permette a Vingegaard di guadagnare fino a un massimo di 1’15”.

A contenere il distacco è il ritmo di Damiano Caruso (Bahrain-Victorious), che evita si perda troppo. Mentre Vingegaard entra nell’ultimo chilometro, poco dietro è Primoz Roglic a muoversi in prima persona, guadagnando qualche metro su Ayuso, seguito da Sepp Kuss. A dare manforte al giovane spagnolo è il suo connazionale Mas, imponendo un ritmo che annulla l’azione dello sloveno, ma soprattutto manda in difficoltà la Maglia Rossa, costretto a cedere il passo. A quel punto Roglic desiste, restando con gli altri due e Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Mentre ormai Vingegaard può festeggiare il suo secondo successo, dietro Kuss rientra sugli altri, perdendo tuttavia di nuovo contatto sulle ultime ripide rampe della salita a seguito dello sprint di Ayuso. Una volata che tuttavia non basta per rientrare sugli altri uomini che si erano mossi in precedenza, che vanno così a togliere gli abbuoni agli altri big.

Risultato Tappa 16 Vuelta a España 2023

Classifiche Vuelta a España 2023

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