Tour de France 2023, Felix Gall supera Simon Yates in fuga! Jonas Vingegaard ipoteca la Maglia Gialla, Tadej Pogacar perde oltre cinque minuti

La tappa regina del Tour de France 2023 è di Felix Gall. Inseritosi nella maxi-fuga di giornata il corridore della Ag2r Citroën stacca tutti i suoi compagni di avventura sul Col de la Loze, imponendosi con un vantaggio di 34 secondi su Simon Yates (Team Jayco-AlUla). A completare il podio è un altro reduce della fuga, Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), che nello strappo finale riesce a staccare Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), rientrato su di lui e David Gaudu (Groupama-FDJ) nel finale dell’ultimo GPM. La Maglia Gialla tuttavia rifila un colpo ormai definitivo a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che, dopo essere caduto ad inizio tappa, soffre nella salita conclusiva e chiude a oltre cinque minuti dal rivale, ritrovandosi così ora con un ritardo di 7’35” in classifica generale.

Il video dell’arrivo

Il racconto di corsa

Si parte a ritmo alto e ci provano subito Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Magnus Cort (Ef Education-EasyPost), ripresi subito. Partono allora Giulio Ciccone, Mads Pedersen (Lidl-Trek), Luka Mezgec (Jayco-AlUla), Neilson Powless (EF) e Jonas Gregaard (Uno-X). Dietro, però, abbondano gli attacchi e in un momento di grande intensità Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) finisce a terra a seguito di un contatto con un altro corridore. Lo sloveno riparte subito e riesce a riportarsi sul gruppo con Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) dopo qualche minuto di inseguimento.

Davanti si forma nel frattempo un gruppo di attaccanti di altissimo profilo: Chris Harper (JAY), Ben O’Connor (ACT), Mattias Skjelmose (LTK), Giulio Ciccone (LTK), Krists Neilands (IPT), Jonas Gregaard (UXT), Clément Champoussin (ARK), Neilson Powless (EFE), Rigoberto Urán (EFE), Rui Costa (ICW) e Victor Lafay (COF) vengono successivamente raggiunti da Simon Yates (JAY), Felix Gall (ACT), Thibaut Pinot (GFC), Rafał Majka (UAD), Julian Alaphilippe (SOQ), Jack Haig (TBV), Kevin Vermaerke (DSM), Lawson Craddock (JAY). Lungo il Col de Saisies Powless si stacca, mentre vanno in difficoltà, in gruppo Mikel Landa e Tom Pidcock. Negli ultimi chilometri della salita la Jumbo-Visma mette in atto un’accelerazione notevole, che frantuma il gruppo e porta 4 suoi corridori (compreso Vingegaard) e altrettanti della UAE (compreso Pogacar) a contatto della fuga. Tutti gli altri uomini di classifica sono staccati.

Se la maggior parte reagisce prontamente riuscendo a chiudere, David Gaudu si trova invece in un secondo gruppo e deve inseguire. In cima il gruppo è ancora sostanzialmente compatto, seppur molto sfilacciato. Giulio Ciccone ne approfitta per passare per primo, seguito dal compagno Mattias Skjelmose, andando così a cogliere i primi punti della sua giornata. Ad allungare in discesa è Julian Alaphilippe (Soudal – QuickStep) che si porta appresso proprio la maglia a pois e un sempre propositivo Krists Neilands (Israel – Premier Tech). Compreso che la Jumbo – Visma sembra ormai disposta a lasciar andare la fuga, si muovono anche altri uomini, finendo così anche per invogliare alcuni uomini di medio-alta classifica come Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Simon Yates (Team Jayco-AlUla), Felix Gall (Ag2r Citroën) e David Gaudu (Groupama-FDJ), partito all’attacco dopo essere appena rientrato coi suoi compagni.

Usciti in piccole raffiche che vedono ad un certo punto anche le due formazioni più attese mandare avanti alcuni uomini, i gruppetti all’attacco finiscono rapidamente per ricompattarsi, formando un gruppo di 33 uomini al comando. Se inizialmente il distacco resta stabile attorno al minuto, in cima al GPM del Cormet de Roseland, nuovamente conquistato da Ciccone, il gap aumenta a 1’35”, per salire ulteriormente nel corso di una discesa che vede il gruppo, sempre condotto da Christophe Laporte (Jumbo-Visma), scendere con prudenza.

Il vantaggio di Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), Simon Yates (Team Jayco – AlUla), David Gaudu (Groupama – FDJ), Felix Gall (AG2R Citroën Team), Guillaume Martin (Cofidis), Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), Matthias Skjelmose (Lidl – Trek) Rafał Majka (UAE Team Emirates), Chris Harper (Team Jayco – AlUla), Wilco Kelderman (Jumbo-Visma), Valentin Madouas (Groupama – FDJ), Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Julian Alaphilippe (Soudal – QuickStep), Giulio Ciccone (Lidl – Trek), Jack Haig (Bahrain – Victorious), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team), Nicholas Schultz (Israel – Premier Tech), Clément Champoussin (Team Arkéa – Samsic), Marc Soler (UAE Team Emirates), Kevin Vermaerke (Team dsm – firmenich), Rigoberto Urán (EF Education-Easypost), Lawson Craddock (Team Jayco – AlUla), Simon Guglielmi (Team Arkéa – Samsic), Nans Peters (Ag2r Citroën), Dries Devenyns (Soudal-QuickStep) Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Rui Costa (Intermarché – Circus – Wanty) e Magnus Cort (EF Education-Easypost) sale ulteriormente fino a 2’40 ai piedi della Côte de Longefoy.

Il ritmo in testa rimane costante grazie soprattutto ai compagni di squadra degli uomini di classifica, che tengono alto il ritmo portando il distacco a tre minuti al GPM, sempre vinto da Ciccone, che porta così a 25 punti il suo bottino di giornata. Nella discesa gli Ineos Grenadiers si portano in testa, creando un frazionamento che tuttavia dura poco, finche la Jumbo-Visma riprende in mano la situazione. Il gap arriva così a superare 3’20” nel corso della discesa, ma con l’arrivo anche di Nils Politt (Bora-hansgrohe) a fare l’andatura il gap torna tuttavia a scendere nella valle che porta ai piedi del temuto Col de la Loze, la lunghissima salita che porta a quota 2304 metri. Iniziata così la salita con un vantaggio di 2’50”, i fuggitivi provano ad alzare il ritmo e in molti perdono terreno, tra i quali anche Ciccone.

Davanti restano dunque solo Bilbao, S.Yates, Gaudu, Gall, Martin, Pinot, Majka, Harper, Kelderman, Madouas, O’Connor, Benoot, Haig, Johannessen, Schultz, Vermaerke e Dinham, ma gli ultimi due non riescono a loro volta a seguire il ritmo imposto soprattutto da O’Connor e Haig, al pieno servizio dei loro capitani. Quando questi due si spostano è Chris Harper a prendere in mano la situazione, alzando ulteriormente il ritmo tanto che con lui restano solo il suo capitano Simon Yates, Felix Gall e Rafal Majka. In gruppo invece dopo il lavoro di Omar Fraile e Jonathan Castroviejo è Michal Kwiatkowski a portarsi in prima posizione per dettare l’andatura. Il suo ritmo miete una vittima eccellente visto che improvvisamente Tadej Pogacar si sfila e perde le ruote del gruppo, atteso da Marc Soler, mentre Adam Yates resta a ruota del rivale diretto per il podio, Carlos Rodriguez.

Dopo un attimo di esitazione per comprendere la situazione, la Jumbo-Visma si porta davanti con Sepp Kuss, seguito da un sorpreso Jonas Vingegaard che continua a guardarsi dietro, forse per sincerarsi che non si tratti di un problema meccanico o incidente. Compreso che era una questione di gambe, la formazione neerlandese alza ulteriormente il ritmo, con i soli A.Yates, Hindley, Rodriguez e Kwiatkowski a seguire il passo dello statunitense che va così a raggiungere Benoot, da qualche chilometro al riposo per attendere il suo capitano. Il belga si porta così in prima posizione del gruppetto che lo raggiunge e lo manda in frantumi, tanto che solo Yates regge ancora il confronto. Ma anche per il britannico il momento di cedere non tarda ad arrivare, con l’ultima accelerazione di Benoot che lancia Vingegaard.

La Maglia Gialla scatta così da solo quando ormai Pogacar ha già un minuto di ritardo e il gap non può che crescere a dismisura. Intanto davanti Gall è rimasto da solo con uno scatto secco al quale Simon Yates non ha voluto rispondere, affidandosi al ritmo di Harper, che lo ha tenuto a circa venti secondi. Quando il suo compagno si sposta tuttavia il britannico non riesce a chiudere, scollinando con un distacco ancora simile che non riuscirà più a colmare, malgrado si avvicini ad inizio discesa, ma finendo nuovamente per perdere terreno nello strappo verso l’arrivo. Nel frattempo Vingegaard riprende gran parte degli attaccanti, tra i quali anche Kelderman che lo guida in un momento chiave, quando improvvisamente una moto cade davanti alla macchina della giuria, finendo così per bloccare la strada. Il pronto intervento degli addetti alla sicurezza, nonché di un pubblico pronto a dare una mano, limita la perdita a pochi secondi, con i due che ripartono prontamente.

La Maglia Gialla rientra così su Bilbao e Gaudu negli ultimi 500 metri di salita. I due stringono i denti e riescono a restare con il danese, ormai a oltre quattro minuti di vantaggio sul suo rivale sloveno, alla deriva a ruota di Soler. Nel finale poi Vingegaard non riuscirà a seguire Bilbao nello strappo verso l’arrivo, ma poco male visto che chiude con quasi sei minuti di vantaggio e ipoteca ancor di più il suo secondo Tour de France. Nella lotta per il podio invece la UAE può sorridere visto che Adam Yates distanza il giovane Rodriguez, aumentando il suo vantaggio a 1’16”, con lo spagnolo che peraltro ora dovrà guardarsi anche dal ritorno di Simon Yates, quinto 18 secondi più indietro.

Risultato Tappa 17 Tour de France 2023

Classifiche Tour de France 2023

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