Tour de France 2023, controlli antidoping a sorpresa questa mattina per Jumbo-Visma e UAE

Visita a sorpresa questa mattina per Jumbo-Visma e UAE Team Emirates. Le due squadre che stanno dominando la scena in salita al Tour de France 2023, grazie ai loro capitani, ma non solo, hanno infatti ricevuto stamani la visita degli ispettori antidoping nei rispettivi pullman, secondo quanto riporta WielerFlits. Circa un’ora prima della partenza della tappa regina, in programma da Saint-Gervais Mont-Blanc a Courchevel, i corridori di entrambe le squadre hanno dunque dovuto sottoporsi a un ulteriore esame del sangue, oltre a quelli a cui in questi giorni sono regolarmente sottoposti, in particolare ovviamente Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard.

Entrambe le squadre hanno accolto con soddisfazione questi controlli. “Mi congratulo con loro – ha commentato il  team manager della Jumbo-Visma Richard Plugge – In effetti, anch’io ho lavorato duramente per questo. In questo modo stiamo facendo un altro passo avanti nella lotta al doping. Jonas Vingegaard ha effettuato non meno di quattro analisi del sangue nelle ultime 48 ore. Siamo felici di partecipare a questa iniziativa”.

Risposta simile da parte della UAE Team Emirates, che ha spiegato come questi controlli supplementari “siano solo un bene per il ciclismo”, potendo così dare ulteriore credibilità alle prestazioni del team. “Non abbiamo alcun problema”, ha dunque aggiunto un portavoce del team emiratino, che faceva parte delle squadre che lo scorso anno si erano già impegnate a effettuare analisi del sangue immediatamente prima della partenza e subito dopo l’arrivo, sollecitando inoltre UCI e AMA a aumentare i controlli in questa direzione.

Le squadre vogliono infatti dimostrare che non c’è ricorso al doping ematico, tornato prepotentemente alla ribalta dopo quanto successo con la Operazione Aderlass, caso che ruota attorno alla figura del medico tedesco Mark Schmidt. Tra le metodologie emerse quella di iniettarsi la mattina di gara delle piccole dosi del proprio sangue prelevato in inverno, per poi effettuare nuovamente un piccolo prelievo dopo la gara, durante la quale si può così sfruttare la presenza di un numero maggiore di globuli rossi, che favoriscono l’assorbimento dell’ossigeno e garantiscono una migliore resistenza.

Una procedura che è emerso porta vantaggi immediati in quanto l’organismo non ha bisogno di un tempo di adattamento con piccole quantità di sangue, come invece avviene con quantità maggiori, per cui si trae beneficio immediato da queste autoemotrasfusioni. Si tratta inoltre di manovre veloci, facili da effettuare, che possono essere fatte in bus o in movimento. La pratica è nata con la possibilità di essere effettuata dopo i controlli del mattino e prima di quelli serali, permettendo così una oscillazione minima nel sangue, il che desta meno sospetti.

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