Gran Piemonte 2023, ancora Wolfpack! Andrea Bagioli supera Marc Hirschi, 4° Filippo Ganna

Il Wolfpack colpisce anche al Gran Piemonte 2023. Dopo il successo di Ilan Van Wilder alla Tre Valli Varesine è Andrea Bagioli a imitare il suo compagno di squadra, trionfando allo sprint su Marc Hirschi dopo aver fatto la differenza in salita assieme allo svizzero nell’ultima salita di giornata. Raggiunti da Alex Aranburu (Movistar) e Guillaume Martin (Cofidis), quest’ultimo tra i più pimpanti in salita (ma poi squalificato nel dopo gara per aver assunto una posizione irregolare in bici), sono riusciti a resistere per una manciata di secondi al ritorno del gruppo, poi regolato da Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) al termine di uno sprint condizionato da una caduta all’ultima curva, nel quale non c’era Wout Van Aert (Jumbo-Visma), in difficoltà sulla salita delle Alpette, senza poi riuscire più a rientrare.

Il video dell’arrivo

 

Il racconto della corsa

Partenza velocissima, animata dall’attacco di Ide Schelling (Bora-hansgrohe) e Mathias Vacek (Lidl-Trek). I due spingono al massimo, ma al km 20 il gruppo li va riprendere. Dopo una fase di stallo, ci riprova Schelling, stavolta con Madis Mihkels (Intermarché-Circus-Wanty) e Louis Vervaeke (Soudal-QuickStep).

All’inseguimento dei tre si gettano da Alex Bogna (Alpecin), Cees Bol (Astana), Nils Brun (Tudor), Sean Flynn (Team dsm – firmenich), Kamil Małecki (Q36.5 Pro Cycling), Alessandro Tonelli (Green Project – Bardiani CSF Faizanè ) e Michael Vink (UAE Team Emirates), su cui poco dopo si porta anche Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). La situazione venutasi a creare non piace a diverse squadre, comprese Movistar e Jumbo-Visma, che alzano ulteriormente il ritmo del gruppo, che finisce anche per spezzarsi per via dell’altissima velocità.

All’altezza del km 60 gli 8 inseguitori raggiungono il trio di testa, ma il gruppo è poco più indietro e va ad assorbire tutti gli attaccanti quando mancano 90 chilometri all’arrivo. Il ritmo rimane altissimo, anche quando a provare l’attacco è Martin Marcellusi (Green Project – Bardiani CSF Faizanè), che viene così raggiunto da numerosi altri attaccanti. Visto l’alto numero di squadre coinvolte, il gruppo sembra rallentare e concedere spazio al tentativo che vede coinvolti anche Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Nicolo’ Buratti (Bahrain – Victorious), Jonathan Caicedo (EF Education-Easypost), Rui Costa (Intermarché – Circus – Wanty), Dries Devenyns (Soudal – QuickStep), Sean Flynn (Team dsm – firmenich), Davide Formolo (UAE Team Emirates), Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Bob Jungels (BORA – hansgrohe), Michael Matthews (Team Jayco – AlUla), Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Jacopo Mosca (Lidl – Trek) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team).

Questi 14 uomini riescono così rapidamente a guadagnare terreno, passando al traguardo con un margine di 1’27”, arrivando poi a guadagnare un massimo di 2’30” a 50 chilometri dalla conclusione, poco dopo aver superato la seconda ora di corsa alla media di 48,3 chilometri orari. Tirato dalla Jumbo – Visma, il gruppo inizia a controllare e quando arriva anche la Jayco – AlUla, in vista della salita delle Alpette, il distacco scende a 1’30”.

Sulle dure pendenze della salita è Formolo a fare il ritmo al comando, seguito solamente da Tejada, Caicedo e Meurisse., mentre gli altri devono arrendersi e cominciare ad essere ripresi da un gruppo sempre più ridotto grazie all’andatura della Jumbo-Visma. La situazione esplode definitivamente quando a tirare si porta la Cofidis, con Guillaume Martin in persona a dettare legge. Il francese viene supportato da Matthews nel momento in cui viene ripreso, prima di dare una ultima accelerazione che manda in crisi anche Wout Van Aert (Jumbo-Visma).

A quel punto la Soudal – QuickStep capisce che è il momento di alzare ulteriormente l’andatura e Mattia Cattaneo si porta in testa, seguito da Andrea Bagioli. Alla loro ruota resta solamente Eddie Dunbar (Team Jayco – AlUla), con il terzetto che si avvicina notevolmente al quartetto di testa. Sui primi inseguitori rientra poco dopo Marc Hirschi (UAE Team EMirates), con Cattaneo che comincia a rallentare, concedendo anche a Matteo Jorgenson (Movistar Team), Guillaume Martin (Cofidis), Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Domenico Pozzovivo (Israel – Premier Tech), Simon Yates (Team Jayco – AlUla) e Jacopo Mosca (Lidl – Trek) di rientrare.

Allo scollinamento questi uomini hanno 24 secondi di ritardo dal quartetto di testa, mentre quel che resta del gruppo, senza Van Aert, passa con un ritardo di 40 secondi. Dunbar e Martin fanno fatica in discesa, ma un raggruppamento generale appena inizia l’ultima salita del giorno fa sì che siano 32 gli uomini in testa alla corsa a 17 chilometri dalla conclusione.

A giocarsi la corsa sono dunque Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Alex Aranburu (Movistar Team), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Andrea Bagioli (Soudal – QuickStep), Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), Jonathan Caicedo (EF Education-Easypost), Mattia Cattaneo (Soudal – QuickStep), Rui Costa (Intermarché – Circus – Wanty), David De La Cruz (Astana Qazaqstan Team), Edward Dunbar (Team Jayco – AlUla), Davide Formolo (UAE Team Emirates), Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl – Trek), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Matteo Jorgenson (Movistar Team), Bob Jungels (BORA – hansgrohe), William Junior Lecerf (Soudal – QuickStep), Florian Lipowitz (BORA – hansgrohe), Martin Marcellusi (GreenProject-Bardiani-CSF-Faizanè), Guillaume Martin (Cofidis), Michael Matthews (Team Jayco – AlUla), Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Jacopo Mosca (Lidl – Trek), Domenico Pozzovivo (Israel – Premier Tech), Nicholas Schultz (Israel – Premier Tech), Florian Stork (Team dsm – firmenich), Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), Ben Turner (INEOS Grenadiers), Simon Yates (Team Jayco – AlUla) e Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty).

Ovviamente, non dura molto questa situazione perché non appena le pendenze aumentano a scattare è Hirschi, subito seguito da Bagioli, che rilancia ulteriormente, mentre alle loro spalle provano ad organizzarsi all’inseguimento. La coppia di testa scollina con pochi secondi di vantaggio, mentre appena inizia la discesa arriva l’azione di Alex Aranburu (Movistar), seguito da un sorprendente Guillaume Martin, non sempre a proprio agio in discesa. Grazie alle curve pennellate dallo spagnolo i due inseguitori rientrano sul duo al comando imboccando i dieci chilometri conclusivi, mentre il gruppo conserva pochi secondi di ritardo.

Perfettamente protetti dai propri compagni alle loro spalle, che ben spezzano i cambi tra Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl – Trek) e Ben Turner (Ineos Grenadiers), gli uomini di testa riescono così ad aumentare il proprio margine nel corso della veloce discesa che porta all’arrivo. A tre chilometri dal traguardo il gap è così di 16 secondi, e a poco serve il supporto di Domenico Pozzovivo (Israel-Premier Tech) e Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), ormai sono i quattro ad andarsi a prendere la vittoria. Nell’ultimo chilometro arriva il prevedibile scatto di Guillaume Martin per anticipare una volata in cui parte battuto. A marcarlo subito è Andrea Bagioli, che poi è anche pronto a reagire alla contromossa di Marc Hirschi, che prova ad anticipare lo sprint. L’azzurro affianca bene lo svizzero e lo rimonta, imponendosi sulla riga, con Aranburu che sbaglia il suo sprint, chiudendo terzo.

Risultato Gran Piemonte 2023

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