Giro d’Italia 2021, Patrick Lefevere sui ruoli tra Almeida ed Evenepoel: “Chi non obbedisce torna a casa”

Patrick Lefevere non ha scelto il suo capitano al Giro d’Italia 2021. Con Joao Almeida e Remco Evenepoel la Deceuninck – QuickStep ha due possibili protagonisti nella lotta per la Maglia Rosa, anche se ovviamente ci sono incognite sulla condizione del giovane portento belga, che proprio per questo è stato affiancato dal portoghese inizialmente concentrato sulla Vuelta a España. Il difficile inverno del classe 2000 ha tuttavia portato a dirottare anche il quarto classificato della scorsa edizione verso il primo GT stagionale, con i due che si sono preparati assieme a lungo in Sierra Nevada. Se fino a pochi giorni fa il capitano annunciato era dunque costantemente il ciclista lusitano, lo stato di forma di Evenepoel appare migliorata molto nell’approccio alla Corsa Rosa e ora le gerarchie (e forse anche le speranze) non sono più così definite.

Se infatti si vuole comunque concedere all’appena 21enne di Aalst di correre senza pressioni e necessità di andare a caccia di un risultato di peso nel primo GT della sua giovane carriera, ormai la squadra non lo esclude più dalla lotta per la classifica, come ammette il suo team manager, che è pronto a lasciare che sia “la strada a decidere le gerarchie fra loro”. Quello che per l’esperto dirigente belga è importante è che tra i due ci sia chiarezza, sincerità e rispetto, ma soprattutto che venga messa la squadra prima di tutto.

Non mi importa di vincere il Giro con un belga o un portoghese – scrive nella sua colonna su Het Nieuwsblad, riflettendo anche sulle conseguenze dell’ormai certo addio di Almeida a fine stagione – Chiunque mi conosca sa che la maglia di questo team è la cosa più importante per me, non la bandiera o una nazione”.

Per questo dunque si aspetta che entrambi siano pronti a lavorare reciprocamente se la situazione lo richiederà: “Mi aspetto che anche loro si adeguino a questo. Per metterla in maniera brusca: se Remco sarà il più forte dei due e Almeida non farà quel che ci aspettiamo da lui, la sua bici resta sul camion e può tornarsene a casa. Ma la stessa cosa vale al contrario”.

Ovviamente, comunque, restano molti interrogativi sull’attuale condizione di forma del suo pupillo, così come è consapevole che in questo momento anche il ragazzo non può sapere esattamente come se la caverà. “Come andrà il suo ritorno in gruppo ? – si interroga – Peraltro al suo primo GT… Le corse nervose non sono proprio quel che preferisce e la prima settimana del Giro è sempre molto nervosa. Sapere come la affronterà e come se la caverà per me è ancora una grande incognita”.

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