Giro d’Italia 2018, Pozzovivo: “Speravo di fare meglio, ma avevo paura del contropiede di Yates. Da Pinot mi aspettavo di più”

Domenico Pozzovivo si conferma il miglior italiano in classifica generale al Giro d’Italia 2018. Sul primo arrivo in salita della Corsa Rosa, sulle rampe dell’Etna, il capitano della Bahrain – Merida è stato tra i primi big ad accendere la miccia, con un paio di accelerazioni che, al pari di quelle prodotte dal neozelandese George Bennett (Lotto NL – Jumbo), sono servite ad assottigliare il drappello dei migliori, ma non a fare la differenza. Lo scalatore lucano non è riuscito a resistere al successivo allungo prodotto da Simon Yates (Michelton-Scott), a due chilometri dal traguardo, e si è dovuto accontentare del quinto posto parziale. Un piazzamento che gli permette di scalare la classifica fino al quarto posto, trovandosi ora con un ritardo di 43 secondi dalla nuova maglia rosa Yates.

Al termine dell’ultima tappa in terra siciliana Pozzovivo, che ha confermato i buoni segnali già emersi nelle giornate precedenti, ha però affermato di non aver avuto le sensazioni desiderate e che gli erano state riconosciute il giorno precedente a Santa Ninfa, quando era riuscito a rimontare il gruppo dopo essere rimasto imbottigliato nella caduta avvenuta a 13 chilometri dall’arrivo e a lanciare la volata del compagno di squadra Giovanni Visconti, poi classificatosi secondo alle spalle di Enrico Battaglin (Lotto NL – Jumbo).

“È stata una tappa ad andatura abbastanza folle perché è andata via una fuga con uomini importanti – ha commentato dopo il traguardo – Non ci siamo mai rilassati e in salita ci siamo avicinati molto, ma andare a riprendere uno come Chaves è sempre difficile”.

Giunto al traguardo insieme a diversi dei pretendenti alla maglia rosa di Roma, il grimpeur che avrà il compito di aiutare Vincenzo Nibali sulle strade del Tour de France ha così giudicato la prova degli avversari diretti: “Aru e Froome li ho visti in crescita, Dumoulin non stava così male come diceva. Mi aspettavo Pinot più aggressivo, invece ha fatto solo la volata”. In particolare con il francese c’è stata qualche difficoltà ad organizzarsi per provare a staccare i rivali e andare a riprendere il fuggitivo: “Purtroppo si rimaneva in tre-quattro e non si collaborava. Ci si guardava, ma a ruota si stava bene, quindi non volevo portare tutti sotto in carrozza”.

La morsa della Mitchelton-Scott ha così portato i suoi frutti, costringendo gli avversari alla resa. “Sono stato protagonista, ma speravo di fare meglio – aggiunge il 35enne di Policoro sulle pagine de La Gazzetta dello Sport – La Mitchelton aveva Chaves in fuga e Yates che mi tallonava. Avevo paura del suo contropiede, che in effetti è riuscito a fare nel pezzo che spianava. Dietro ci si guardava e io ero molto sorvegliato”.

Secondo classificato il mese scorso al Tour of the Alps, l’ex Ag2R La Mondiale non si è detto sorpreso della prova di forza della Mitchelton-Scott, la formazione australiana capace di fare doppietta sull’Etna con il tandem Chaves-Yates e di prendersi la maglia rosa con quest’ultimo, autore di un avvio di Giro pressoché perfetto: “Non mi ha sorpreso – prosegue Pozzovivo -, l’avevo pensato subito guardando l’organico. Li consideravo come Sky, che ora sta andando meno forte. Oltre alla forza, sono andati bene a livello tattico“.

Un commento

  1. Secondo me Pozzovivo, ai meno due non doveva chiudere su Lopez, compito che toccava a Yates, risparmiando energie utili a chiudere sullo scatto dello stesso Yates.

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