Tour of the Alps 2023, la gioia di Gregor Mühlberger: “È una sensazione meravigliosa tornare a vincere dopo un periodo così lungo”

Primo successo per Gregor Mühlberger con la maglia della Movistar. Il corridore austriaco, che milita nel team dal 2021, ha potuto finalmente sbloccarsi con la formazione spagnola imponendosi nella quarta tappa del Tour of the Alps 2023, rompendo così un digiuno che durava ormai dal luglio 2020. Il 29enne, che faceva parte della fuga iniziale, si è imposto sul traguardo di Predazzo regolando allo sprint altri due fuggitivi di giornata, Torstein Træen (Uno-X Pro Cycling Team) e Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), quest’ultimo ripreso da Mühlberger e da Træen nel corso della discesa successiva all’ultima salita in programma quest’oggi.

“È sicuramente fantastico, una sensazione meravigliosa tornare a vincere dopo un periodo così lungo, è passato tantissimo tempo – ha dichiarato il 29enne ai nostri microfoni – Sono arrivato in questa squadra nel 2021, ma è stata una stagione sicuramente non facile. Nonostante tutto la squadra ha continuato a credere in me e questo oggi si è visto. Ho avuto il supporto dei ragazzi, che sono stati fantastici. Sono contento di essere tornato a vincere e di aver potuto essere competitivo, spero solo di poter continuare così“.

L’austriaco ha poi speso belle parole per il compagno di fuga Pellizzari: “Ero molto sorpreso di vederlo lì. Alla fine ha 19 anni, ha ancora un futuro meraviglioso davanti a sé. Ha sofferto, come ovviamente abbiamo sofferto tutti noi, si è impegnato tantissimo, ha corso con tutta la forza che aveva. La salita è stata fra l’altro difficilissima, soprattutto negli ultimi chilometri perché abbiamo incontrato vento contrario“.

Il giovane corridore della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, che era riuscito a fare la differenza in salita, ha poi palesato qualche difficoltà in discesa ed è stato raggiunto da Træen e Mühlberger, con quest’ultimo che gli ha poi fatto cenno di mettersi a ruota: “Sono contento di essere riuscito a raggiungerlo, e allo stesso tempo volevo dargli credito per il lavoro fantastico che aveva fatto, come avevamo fatto noi, per tutto quel tempo. Mi sono immedesimato in lui, ho pensato ‘Sicuramente non è facile essere qui, a 19 anni, ad affrontare un mostro di tappa come questo con più di 3500 metri di dislivello’“.

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