Tour Colombia 2019, la grande gioia di Uran: “Per me ha un grandissimo significato, come vincere al Tour”

Successo dalle grandi emozioni per Rigoberto Uran nella cronosquadre del Tour Colombia 2019. Grazie al prezioso supporto dei compagni nei primi chilometri della corsa di casa, il capitano della Education First è il primo leader della rassegna sudamericana. Un urlo di gioia come se ne sentono pochi, solamente nei grandissimi appuntamenti. E quello di Medellín indubbiamente lo era per il 32enne di Urrao, tra i grandi simboli del suo paese. Concludendo in 15’05” la formazione statunitense si è lasciata tutti alle spalle per un trionfo che ha dunque visto il suo capitano, fatto appositamente passare per primo al traguardo, indossare il simbolo del primato di una corsa che in questi giorni attira gli occhi del mondo.

“Per me ha un grandissimo significato – ammette dopo il traguardo – Per me è come aver vinto al Tour de France. Il Tour non partirà mai da qui, ma io ho vinto a casa, con tutta la mia gente e tutto il mio pubblico. È qualcosa che ti riempie di gioia”. Nell’analisi della corsa non può mancare ovviamente il ringraziamento ai suoi cinque compagni: “Il merito è di tutta la squadra, abbiamo lavorato duramente e con grande dedizione. A volte le cose vanno bene e oggi il percorso era perfetto per noi, che avevamo molti corridori forti, che spingono tanto. È andato tutto alla perfezione”.

Arrivato a questa corsa in una forma ancora alquanto incerta, Rigo potrebbe lasciare i gradi di capitano al compagno Daniel Martinez, non a caso passato sulla linea del traguardo subito dopo di lui. Ma ovviamente finché riuscirà a tenere il ritmo, continuerà a provarci: “L’anca sta bene, altrimenti mi sarei staccato dai miei compagni – spiega – Il nostro obiettivo è vincere la corsa e arriva subito una tappa importante, in cui non si può stare tranquilli, quindi dovremo stare attenti per difenderci. Abbiamo guadagnato secondi importanti, ma questa è una corsa che rimane molto aperta, molto interessante per il pubblico, nella quale le squadre rivali proveranno ad attaccarci anche da lontano”.

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