Rigoberto Uran: “Non c’è più rispetto in gruppo perché i nuovi leader hanno 20 anni, ma non saranno più prof a 32 anni”

Rigoberto Uran commenta i rapporti in gruppo. Come molti della sua generazione, il colombiano soffre ormai l’arrivo dell’inevitabile ricambio, ma quello che il classe 1987 sottolinea è come l’emergere di leader sempre più giovani abbia cambiato anche le regole del rispetto in gruppo. Se un tempo erano molto rari coloro che potevano da subito competere con i big, negli ultimi anni non sono stati pochi i corridori in grado di dire la loro sin dal primo anno tra i professionisti, a volte a neanche vent’anni. Una novità che ha chiaramente cambiato anche il modo di approcciarsi negli anni, con la necessità per i giovani di farsi spazio, anche fisicamente.

“Ai miei tempi, quando avevo 20 anni, se ti avvicinavi troppo a Cipollini o a un altro big, venivi mandato a quel paese – racconta a Antenna 2 –  Ho visto una leggenda come Chris Froome ricevere una gomitata da un ragazzino di una piccola squadra. Quando ho iniziato io, se lo facevi, sapevi già che fine avresti fatto… Ora a 20 anni i ragazzi fanno il Tour e pensano di vincerlo”.

E la consapevolezza, o almeno la speranza, di poter ambire a questi traguardi, rende i giovani ovviamente più spavaldi e ambiziosi, che sentono di poter essere loro i prossimi uomini di riferimenti spodestando attuali gerarchie che faticano a stabilirsi, secondo l’esperto corridore colombiano: “Il rispetto nel gruppo è venuto meno perché i leader sono ragazzi di 20 anni. C’è una gerarchia completamente diversa nel gruppo ora. Non c’è più un padrone, ogni due anni emerge una nuova stella”.

Il leader della EF Education – EasyPost, tra i corridori simbolo della rinascita del ciclismo in Colombia, dove presto andrà in onda una serie TV sulla sua vita, commenta anche un cambiamento che riguarda anche i rapporto interpersonali: “Le persone guardano solo i watt, nessuno parla più con i colleghi perché vanno a tavoletta fin dal primo chilometro. Una evoluzione che porta ad andare sempre più veloci”.

Un fatto quest’ultimo che vede Uran aggiungersi a coloro, come Nathan Van Hooydonck pochi giorni fa, che pensano che le star di oggi avranno una carriera più breve rispetto alla loro, o comunque li vedrà costretti a fermarsi prima rispetto a quanto stia facendo il quasi 37enne di Urrao: “Sarà molto difficile per corridori come Tadej Pogacar e Remco Evenepoel essere competitivi dopo i 32 anni, anche se ovviamente ci sono sempre delle eccezioni, ma sarà raro vedere corridori oltre i 32 anni essere ancora professionisti. La velocità media continua a salire, non si può continuare così per anni“.

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