Israel Start Up Nation, André Greipel vuole tornare al suo livello: “Corressi per soldi, sarei rimasto all’Arkéa Samsic”

Una stagione amara, quella che André Greipel si sta lasciando alle spalle. Una vittoria di tappa alla Tropicale Amissa Bongo, il secondo posto al Gp Stad Zottegem, il sesto alla frazione di Parigi del Tour de France 2019 e poco, pochissimo altro. Il tedesco, 37 anni, non ha proprio brillato con la maglia dell’Arkéa-Samsic, squadra con la quale ha deciso di uscire anticipatamente dal contratto che legava anche per il 2020. L’uomo di Rostock ha deciso quindi di voltare pagina, divenendo uno dei volti-copertina della Israel Start Up Nation, squadra fresca di presentazione che nella prossima stagione farà il suo debutto nel World Tour.

“Lo scorso anno? No comment, non ne voglio parlare – commenta Greipel in un’intervista a Cycling Weekly –  Posso solo ringraziare l’Arkéa-Samsic per avermi lasciato uscire dal contratto”. E su quello che lo aspetta per il 2020, il tedesco sottolinea: “Se corressi in bici per soldi, sarei rimasto nella formazione francese e il prossimo anno lo avrei resa una vacanza, ma è una mia caratteristica. Voglio ottenere risultati, non mi attaccherò solo il numero sulla schiena. Questo è ciò che voglio per il 2020, tornare al livello cui ero”.

Non è finita bene, quindi, fra la compagine di Emmanuel Hubert e il vincitore di undici tappe al Tour de France: Greipel aveva fatto sapere di aver dovuto fare i conti con un virus batterico nella prima metà del 2019 e di aver raggiunto una forma accettabile solo due settimane prima della Grande Boucle 2019, ma il capo dell’Arkéa-Samsic non ha mancato di esprimere il suo disappunto sulle prestazioni dell’ex Lotto Soudal: “Ho iniziato a parlare con la Israel a inizio ottobre e abbiamo rapidamente trovato un accordo. Io voglio stare in sella perché amo farlo. In più, tornare nel World Tour era un mio obiettivo e la squadra ha corridori ambiziosi: ecco perché sono qui, per condividere la mia esperienza e provare a tirare fuori il massimo dall’inverno della mia carriera”.

La Israel Start Up Nation sulla carta ha una squadra di qualità, con corridori come Greipel, Dan Martin, Nils Politt, Rick Zabel e Alex Dowsett (ma dovrà fare a meno a lungo di Rory Sutherland). Proprio Zabel e Dowsett potenzialmente formano un notevole treno per le volate e il velocista tedesco è ottimista sulle sue possibilità di tornare al vertice: “Potenzialmente il nostro treno è davvero buono, ma per capirne di più dobbiamo iniziare ad allenarci, cosa che non è ancora stata possibile. So che loro sono forti, ma per essere forte davvero devi farlo vedere sulla strada. Puoi fare tutti gli allenamenti che vuoi, ma se non hai l’esperienza di corsa non c’è modo che un treno funzioni”.

André Greipel, che ha una bacheca fatta di 156 successi da professionista, non ha ancora stabilito i suoi programmi di gare per il 2020: “Abbiamo lasciato tutto aperto. Ho detto solo che voglio iniziare la stagione. Se potrò partire bene, allora le scelte saranno più facili da fare rispetto a quanto lo siano a dicembre. Ma la prima cosa che voglio è ottenere risultati con Politt nelle Classiche e tornare al mio livello negli sprint”.

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