GP Larciano 2019, Benedetti all’attacco: “La vittoria di Schachmann è il giusto premio”

Cesare Benedetti in grande spolvero durante il GP Larciano 2019. Il corridore della Bora-Hansgrohe ha avuto un ruolo determinante nella corsa vinta da Maximilian Schachmann, con un lavoro da gregario preziosissimo. Il trentino ha prima lavorato per i propri compagni di squadra, mettendosi a tirare il gruppo all’inizio della salita nel penultimo giro. Quando poi è nata l’azione di cinque corridori destinata ad animare la competizione fino alle rampe più dure verso San Baronto, il classe ’87 ha deciso di muoversi in prima persona per entrare nell’attacco. Con l’arrivo di corridori pericolosi come José Rojas (Movistar) e Giovanni Visconti (Neri Sottoli Selle Italia KTM) non ha collaborato per aiutare i propri leader, rimasti al coperto nel gruppo con la possibilità di giocarsi le loro carte nel finale.

Il ciclista di Rovereto ha riassunto la strategia della squadra, accogliendo la vittoria del suo compagno come una liberazione: “Avevamo due leader, Schachmann e Mühlberger che sono anche un po’ veloci, poi bisognava vedere come stava Majka, che non voleva rischiare tanto in vista della Tirreno Adriatico. Abbiamo voluto fare noi il ritmo, siamo stati i primi ad andare all’inseguimento della fuga, per cui dopo abbiamo lavorato tutto il giorno, come ha fatto anche la Groupama-FDJ. È il giusto premio per oggi e per le ultime corse in cui abbiamo avuto un po’ di sfortuna. Ieri alle Strade Bianche in una caduta sola abbiamo perso Bodnar, Oss e Mühlberger, per cui oggi è girata un po’ la ruota”.

Benedetti ha poi spiegato la propria scelta tattica, che alla fine ha pagato perfettamente: “All’inizio della penultima salita ho tirato io, quindi quando è partito l’attacco mi ero sfilato un attimo. Quando sono ritornato in testa c’erano cinque uomini, su cui sono rientrato poco prima dell’inizio della discesa. Poi non avevo tanta birra in corpo, sono rimasto lì il più possibile, non potevo lavorare perché avendo dietro i capitani e davanti corridori come Visconti e Rojas non dovevo collaborare. Dietro i leader sono rimasti al coperto e hanno risparmiato energie preziose da spendere nel finale“.

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