Campionati Nazionali 2023, polemiche in Albania: “Corridori trainati dalle auto, uno si è nascosto in un bosco fino all’ultimo giro e alla fine è arrivato secondo”

Polemiche a seguito della prova in linea dei Campionati nazionali 2023 in Albania. All’arrivo della prova disputata domenica 18 giugno il vincitore è stato Lukas Sulaj Kloppenburg, che ha preceduto Olsian Velia e Ylber Sefa. Quest’ultimo ha visto così interrotta la serie di successi che durava dal 2017. Sefa, però, ha subito fatto presente che, dal suo punto di vista, c’è stato qualcosa che proprio non è andato nello svolgimento della gara. Secondo il portacolori della squadra dilettantistica belga Vetrapo B-Close, infatti, diversi corridori avrebbero beneficiato di vantaggi antisportivi, con il benestare degli organizzatori.

Sefa, che il giorno prima aveva dominato la cronometro, dando 3’19” al secondo classificato, ha raccontato “Mancava un giro e mezzo alla fine della prova in linea e avevo più di un minuto di vantaggio sugli altri – le parole raccolte da Wielerverhaal – C’erano lunghi rettilinei e potevo vedere bene che dietro di me non c’era nessuno. Ho tenuto comunque il mio passo, ma all’improvviso mi sono trovato alcuni corridori a ruota. Non potevo credere ai miei occhi, non era possibile. A quanto pare si sono attaccati a un’automobile dell’organizzazione e così mi sono tornati sotto”.

A descrivere quel che sarebbe accaduto è la moglie di Sefa, Carolien Vandemoortele, presente sul percorso: “Io ero in un mezzo di supporto e dietro di me ho visto dei corridori attaccati a un’altra automobile. C’era con noi un commissario, che ha visto tutto, ma che non ha potuto dire nulla perché non era in servizio in questa gara. Inoltre, nel gruppo che è rientrato su Ylber c’era anche un corridore che al secondo (di 6 previsti – ndr) passaggio sulla salita che c’era nel percorso era già piantato. Alcune persone mi hanno detto che lo hanno visto nascondersi in un bosco e, all’improvviso, è riapparso in testa alla corsa ed ha pure finito al secondo posto. Stranamente, i suoi dati sono spariti da Strava…”.

E non è finita, perché l’organizzazione avrebbe deciso di togliere l’ultimo giro giusto un paio di chilometri prima del penultimo passaggio sotto lo striscione del traguardo: “A quel punto Ylber aveva deciso che avrebbe attaccato sull’ultimo passaggio in salita, ma non ha potuto farlo, dato che hanno fatto finire la gara prima”. Sefa aggiunge: “In quel momento mi è passata la voglia di fare la volata. Da quel che abbiamo capito, dovevano vincere per forza dei ciclisti della squadra di Tirana. Abbiamo già sporto reclamo all’Unione Ciclistica Internazionale“.

Sefa vive da tempo in Belgio, a Oudenaarde, ed ha da tempo un rapporto conflittuale con la sua federazione: “Vai a correre in Europa e fai punti UCI per l’Albania, mi dicevano. Ma non correre più qui. Per me era un onore tornare nel mio Paese ogni anno per i Campionati nazionali e non è colpa mia se loro non investono sui giovani per farli diventare corridori migliori. Giusto qualche settimana fa hanno impedito a me e alla mia squadra di partecipare al Giro di Albania 2023. Incomprensibile”.

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