Campionati Nazionali 2023, Francia: Valentin Madouas si impone al termine di una corsa dura e avvincente

Grande successo di Valentin Madouas ai campionati nazionali francesi. Sull’impegnativo circuito di Cassel, 224 chilometri senza praticamente un metro di vera pianura, il 26enne ha dato vita a un assolo di 23 chilometri dopo una gara corsa a tutta sin dalle fasi iniziali e resa dura proprio dai corridori della Groupama-FDJ. Nonostante sia stato anche vittima di un problema meccanico, Madouas è andato così a conquistare il suo primo titolo nazionale con 1’49” di vantaggio sul compagno di squadra Rudy Molard, capace nel finale di staccare la coppia della Trek-Segafredo composta da Julien Bernard e Tony Gallopin, rispettivamente terzo e quarto con un ritardo di 1’57” e 2’13”.

Il racconto della corsa

La corsa registra tanti attacchi sin dalle fasi iniziali, ma è solo al termine del secondo giro (sui 15 in programma) che riesce a formarsi un tentativo, composto da ben 22 corridori. Tra questi, sono presenti anche big come Bryan Coquard (Cofidis), Thibaut Pinot, David Gaudu e Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Florian Senechal (Soudal-QuickStep) e Pierre Latour (TotalEnergies), che arrivano ad avere fino a 1’50” di vantaggio sul plotone, tirato dagli uomini Ag2r Citroen. Pian piano, il ritardo del gruppo diminuisce e scende sotto al minuto a metà gara, e quando tocca i 30″ da dietro partono Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen) e Clement Champoussin (Arkéa-Samsic) per tentare di riportarsi sui primi.

Davanti, allora, prova ad allungare Pinot, ma la sua azione viene rapidamente stoppata; a quel punto, ci prova il compagno di squadra Romain Gregoire, che assieme a Ewen Costiou (Arkéa-Samsic) riesce a prendere un po’ di margine sugli altri fuggitivi. Tutti questi scatti fanno esplodere sia il gruppo, dove a farne le spese maggiormente è un appesantito Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), che finirà poi per ritirarsi, sia gli altri attaccanti, che vengono raggiunti da alcuni corridori del plotone. Alle spalle di Gregoire e Costiou avviene così un ricompattamento, con il gruppo che risulta però ormai formato da una cinquantina di unità nonostante manchino ancora circa 90 chilometri alla conclusione.

A quel punto, partono al contrattacco Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citrone), Valentin Madouas e Rudy Molard (Groupama-FDJ), Elie Gesbert e Mathis Le Berre (Arkea-Samsic), raggiunti poi da Dorian Godon (Ag2r Citroen). Di questi sei, solo Paret-Peintre non riesce a riagganciarsi ai due battistrada dopo alcuni chilometri di inseguimento, con il corridore della Ag2r che viene in seguito raggiunto da un altro contrattaccante, Jeremy Cabot (TotalEnergies). Ai -77 dal traguardo, i due inseguitori devono recuperare 30″ sui sette uomini di testa, mentre quel che resta del gruppo viaggia a 1’11” dagli attaccanti.

Dopo essersi avvicinati a 18″ dai battistrada, Paret-Peintre e Cabot scivolano a un minuto nei chilometri seguenti, mentre il ritardo del plotone si assesta a 1’30”. Con ancora 60 chilometri da percorre, la superiorità numerica nel gruppetto di testa è a vantaggio della Groupama-FDJ, che anche dietro fa buona guardia con Gaudu, lesto a seguire una nuova azione di Cosnefroy e Champoussin. Questo terzetto si riavvicina al drappello al comando, che a sua volta si divide in due: a restare indietro sono Gregoire, Godon e Costiou, che vengono quindi ripresi da Gaudu, Cosnefroy e Champoussin, oltre che da un nuovo terzetto formato da Nans Peters (Ag2r Citroen), Julien Bernard e Tony Gallopin (Trek-Segafredo).

Tra questi nove, i primi a cedere sono Gregoire e Costiou, mentre una nuova accelerazione permette a Champoussin, Peters e Gallopin di riagganciare i quattro battistrada a poco più di 40 chilometri dalla conclusione. Qualche chilometro più tardi, anche Gaudu, Cosnefroy e Bernard riescono a chiudere il gap, portando a dieci il numero di corridori in testa alla gara. Di collaborazione, però, ce n’è poca e gli scatti ricominciano presto, causando la frammentazione del drappello al comando: entrati negli ultimi 30 chilometri, davanti restano infatti solo Madouas e Gaudu, che poco dopo vengono raggiunti anche da Molard, per un terzetto di testa tutto targato Groupama-FDJ.

Improvvisamente, però, a Gaudu si spegne la luce e il 26enne inizia ad andare alla deriva, venendo presto ripreso e staccato dagli inseguitori, ovvero Peters, Gallopin, Bernard e Gesbert. A loro volta, questi quattro si riavvicinano a Madouas e Molard, e il primo decide quindi di muoversi da solo, scattando a 23 chilometri dall’arrivo. Mentre il secondo viene ripreso, il 26enne guadagna subito un buon margine e inizia la sua cavalcata solitaria; alle sue spalle, cedono Gesbert e Peters, mentre Molard resta a ruota del duo Trek-Segafredo composto da Bernard e Gallopin per proteggere l’azione del compagno di squadra. Madouas, comunque, non dà mai segni di cedimento nell’ultimo giro e va a trionfare con quasi due minuti di margine sullo stesso Molard, che sulla rampa finale verso il traguardo di Cassel riesce a staccare Bernard e Gallopin e va a prendersi la medaglia d’argento.

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