Tudor Pro Cycling, le ambizioni di Fabian Cancellara: “Se faccio una cosa, la faccio seriamente; il primo passo è avere una struttura solida”

Fino all’1 gennaio 2023 la Tudor Pro Cycling sarà una squadra Continental. I programmi, però, sono chiari: con la spinta di Fabian Cancellara, la formazione svizzera vuole salire di livello, come testimonia anche la presentazione della domanda per la licenza Professional effettuata giusto qualche giorno fa. L’ex corridore elvetico, uno dei più rappresentativi della storia, sta lavorando su più livelli per assicurare alla sua formazione un passaggio di categoria fruttuoso e non traumatico. Uno di questi livelli è quello dei tecnici, in cui la Tudor si è assicurata le prestazioni del portoghese Ricardo Scheideker, “strappato” nientemeno che alla QuickStep di Patrick Lefevere.

Cancellara aveva già lavorato con Scheidecker ai tempi della Leopard-Trek e l’ingaggio del tecnico – che ha lavorato con Remco Evenepoel nella preparazione della Vuelta a España 2022 (poi vinta dal belga) rappresenta, per la Tudor, un vero “colpo di mercato”: “Non faccio le cose tanto per farle – le parole di Cancellara raccolte da CyclingNews – Altrimenti me ne starei a casa o andrei in spiaggia con la mia famiglia. Se faccio una cosa, voglio farla bene e nel modo giusto. Il nostro primo obiettivo è quello di avere una struttura solida: i corridori vanno e vengono, ma le fondamenta di una squadra sono le persone che ci lavorano. Quanto lontano arriveremo? Vedremo, ma ora siamo pronti per diventare una Professional”.

Per quello che riguarda l’organico, c’è ancora riserbo sui nomi, anche se qualche indicazione serpeggia già da tempo. Ci sarà sicuramente il campione svizzero su strada in carica, Robin Froidevaux, così come sarà della partita-Tudor anche il talento neerlandese Maikel Zijlaard. Possibili anche gli approdi del danese Alexander Kamp e del britannico Matthew Holmes, in uscita rispettivamente da Trek-Segafredo e Lotto-Soudal.

“Per me – insiste Cancellara – al momento è più importante parlare della squadra che non di chi arriverà. Siamo svizzeri e abbiamo la mentalità svizzera, che non significa che abbiamo i soldi e basta. Di certo non abbiamo denaro da gettare dalla finestra. Quando gli svizzeri si organizzano, sanno farlo nel modo giusto. Ed è quello che vogliamo fare in questa squadra. Se vogliamo attirare i talenti del nostro Paese? Io spero che, una volta visto quello che sapremo fare, non avremo più bisogno di presentarci a nessuno”.

Cancellara, che da corridore ha vinto, fra le altre cose, tre Giri delle Fiandre e altrettante Parigi-Roubaix, sottolinea quelli che saranno i contorni del suo ruolo: “Non sono il direttore, non sono il tuttofare, non sono il capomastro. Non sarò un Lefevere, né un Riis o un Vaughters. Io posso aggiungere qualcosa di mio, ma l’importante sarà avere persone valide accanto a me”.

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