Astana, dopo 30 anni Martinelli non sarà più DS: “Voglio guardare le cose da un’altra prospettiva”

Giuseppe Martinelli pronto a scendere dall’ammiraglia. Dopo una carriera trentennale, il diesse della Astana farà un graduale passo indietro a partire dal prossimo anno. L’uomo che ha conquistato in carriera nove grandi giri, lavorando con alcuni dei più grandi campioni del nostro ciclismo, da Marco Pantani a Fabio Aru, passando per Stefano Garzelli, Gilberto Simoni, Damiano Cunego e Vincenzo Nibali (solo per citare coloro che con lui hanno vinto un GT), scenderà “di fatto dall’ammiraglia”, lavorando “quasi esclusivamente dietro le quinte”, come spiega alla Gazzetta dello Sport.

Mi immagino come un jolly, non farò più quello che ho fatto sinora”, aggiunge, spiegando che si occuperò sostanzialmente di “programmi” e “consigli”, pur figurando ancora nell’organico della squadra ancora con il vecchio ruolo. Non esclude neanche “qualche corsa ogni tanto”, ma probabilmente si tratterà sostanzialmente di un periodo di assestamento anche interno, prima di passare completamente la mano.

Una decisione maturata con il tempo, che ha preso sostanzialmente “alla fine dell’ultimo Tour de France“, con delle “ingiuste critiche” che ha vissuto molto male, tanto che gli “sono rimaste dentro”. In particolare nella gestione del pupillo Fabio Aru, per la quale si è sentito fortemente criticato dalla “televisione italiana”, tanto che gli “sembrava quasi una cosa pilotata per allontanare Aru dal team, di farlo spostare verso una scelta che di fatto Fabio aveva già effettuato”.

La partenza del sardo non avrebbe influito su una decisione alla quale rifletteva già dallo scorso anno, che potrebbe tuttavia essersi accelerata dalla progressiva marginalità del suo ruolo in squadra, tanto da essere messo in seconda ammiraglia durante la Grande Boucle. “Forse inconsciamente mi sono sentito meno rappresentato, meno solido di prima”, ammette al riguardo aggiungendo come la sua intenzione sia potersi riprendere il tempo, lavorando diversamente: “Stare con me stesso, non avere l’assillo dei risultati, non essere sempre in prima fila. Voglio guardare le cose da un’altra prospettiva“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio