Giro d’Italia 2020, Giuseppe Martinelli: “Abbiamo sbagliato di brutto. Mi sono incazzato con i corridori”

Non tutte le voci sono a favore della riduzione della tappa odierna del Giro d’Italia 2020. Giuseppe Martinelli si schiera apertamente con Mauro Vegni ritenendo che la decisione presa questa mattina sia stata sbagliata, tant’è che aveva intimato ai propri corridori di prendere il via. Pur comprendendo le istanze dei corridori, l’esperto Direttore Sportivo della Astana sottolinea come fosse ampiamente prevedibile il meteo di oggi e che si sarebbe potuto prendere una decisione collegialmente con tempistiche diverse.

“Ho ascoltato tutti ma oggi abbiamo sbagliato veramente di brutto – esordisce al Processo alla Tappa – Io sono arrivato in ritardo alla presentazione e con l’ammiraglia, ho chiamato Papino per sapere perché i corridori non partivano e non ho capito cosa sia successo. I miei corridori mi hanno risposto che c’era una riunione, io mi sono incazzato e ho detto loro di andare alla partenza però purtroppo non sono partiti”.

Anche per loro sono stati quindi momenti concitati: “Il mio bus era già andato via ed è tornato indietro per primo. Sposo appieno quello che dice Vegni, sono dalla parte dei corridori però oggi c’erano tutti i presupposti per fare la tappa. Si sapeva che la tappa era di 250 chilometri e che pioveva. Certo, dopo la tappa di ieri si può essere stanchi ma si poteva decidere prima. È mancata l’associazione secondo me, perché i corridori sono vulnerabili. Mi spiace quando i corridori non ottemperano al loro lavoro“.

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