UCI, Lappartient annuncia: “Al lavoro per proibire i corticoidi dal 2020”

UCI fermamente intenzionata a proibire i corticoidi il prossimo anno. Riuscito nell’impresa con il Tramadol, il nuovo presidente David Lappartient è pronto a mantenere un’altra delle sue promesse anche riguardo la famiglia del cortisone a partire dal 2020. Seguendo la scia del Movimento per un Ciclismo Credibile (che impone uno stop di almeno otto giorni nel caso si superi una certa soglia, questione che ha creato molti problemi e polemiche di vario genere nel corso degli anni), l’obiettivo è dunque, come per il famigerato antidolorifico, proibirlo in corsa per questioni di salute, anche se bisognerà valutare come sarà strutturata la questione visto che non si tratta di una sostanza per cui basta individuare la presenza, ma di soglie da non superare.

“Tutti ci dicevano che proibire il Tramadol sarebbe stato impossibile, ma l’abbiamo fatto – commenta a Le Monde il dirigente francese – Sarà lo stesso per i corticoidi: è complicato da un punto di vista tecnico, finanziario e giuridico, ma lo faremo nel 2020″. Un risultato comunque ancora non completamente certo, tanto che potrebbe non partire sin dai primi mesi dell’anno, come successo d’altronde quest’anno con il Tramadol (il cui relativo regolamento è entrato in vigore dal primo marzo). Ma l’obiettivo c’è e il team di esperti che nello scorso dicembre ha iniziato a lavorare su queste questioni sta continuando le sue ricerche in merito per “mostrare quanto è pericoloso per la salute”.

“Siamo fiduciosi di essere pronti a vietarlo all’inizio del 2020 – aggiunge a ReutersL’obiettivo è di non avere i corticoidi nel nostro sport nel 2020. Ma non è facile, perché per il Tramadol il test è positivo o negativo, mentre qui si parla di una soglia da superare. Stiamo anche cercando di convincere l’AMA a vietarlo“.

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