Doping, Tramadol bannato da marzo: sanzioni fino a nove mesi

Tramadol proibito a partire dal primo marzo. Un impegno che il presidente David Lappartient aveva preannunciato nei mesi scori, proponendo uno studio (medico e legale) che potesse portare a questo obiettivo. Da tempo al centro di numerose polemiche per il suo effetto narcotizzante, questo antidolorifico non sarà dunque più consentito in gara, con sanzioni che andranno sino a nove mesi di sospensione in caso di recidiva. Una decisione presa nel nome della salute dei corridori, molti dei quali si erano da tempo dichiarati favorevoli all’interdizione di una sostanza che tuttavia risultava ancora largamente in uso, soprattutto nel ciclismo secondo quanto riportato dall’Agenzia Mondiale Antidoping.

Il Tramadol sarà dunque ora consentito solamente fuori dalle competizioni, mentre la presenza in corsa sarà sempre e in ogni caso vietata. I test potranno essere effettuati a partire da 12 ore prima di un evento, durante il quale potrà subire dunque controlli mirati e specifici per questa sostanza, diversi ed eventualmente aggiuntivi rispetto ai tradizionali controlli. Per effettuare il controllo basterà una piccola puntura sulla punta di un dito e il campione sarà così rapidamente analizzato.

Una prima positività porterà solamente ad una multa e alla squalifica dalla corsa, mentre in caso di seconda violazione ci sarà una sospensione di cinque mesi (che diventeranno nove nell’eventualità di un terzo controllo non negativo). Previste sanzioni anche per le squadre: in caso di doppia positività di un corridore nell’arco di dodici mesi si inizia con una multa di 10.000 franci svizzeri, ma se nello stesso arco temporale dovesse arrivare un altra violazione, la squadra potrà essere sospesa per un periodo che va da uno a
dodici mesi.

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