Team Ineos, Chris Froome “attivamente impegnato nel discutere le modalità di recupero”

Il Team Ineos si mostra ottimista riguardo Chris Froome. La formazione britannica emette un comunicato nel pomeriggio affidando alle parole del proprio medico sociale gli aggiornamenti ufficiali dopo quelli del mattino, che non erano sembrati particolarmente rassicuranti, trasmessi dal team manager Dave Brailsford parlando con la stampa al Giro del Delfinato 2019. Pur senza entrare nei dettagli delle condizioni del corridore caduto malamente durante la ricognizione della crono, traspare comunque un sospiro di sollievo di fondo, rivelando alcuni aspetti decisamente più incoraggianti rispetto a quanto era trapelato sinora, specialmente riguardo il momento in cui il corridore, che appare pienamente cosciente della situazione, si è risvegliato.

“Per prima cosa voglio sottolineare che l’operazione è stata un successo – commenta il dottor Richard Usher – L’intervento, durato sei ore, è andato molto bene. Chris si è svegliato stamattina ed è stato visitato dal primario di terapia intensiva e dallo specialista di ortopedia che lo hanno operato e sono entrambi molto soddisfatti dei progressi mostrati. Resterà sotto osservazione in ospedale per alcuni giorni, ma è già attivamente impegnato nel discutere le sue opzioni e modalità del processo di recupero, il che è molto incoraggiante”.

La formazione britannica non precisa dunque quali siano le eventuali lesioni interne riportate dal proprio capitano, che erano state invece rivelate proprio dal dirigente gallese, né si sbilancia su eventuali tempi di recupero (stimati al momento in sei mesi da parte del medico che ha effettuato l’operazione). Nel comunicato si legge infine un ringraziamento per i numerosi messaggi di sostegno ricevuti da parte di Chris Froome, che “rilascerà a sua volta un comunicato nei prossimi giorni”, probabilmente in concomitanza con l’uscita dall’ospedale, o quantomeno dal reparto di terapia intensiva, dove si trova attualmente con la moglie Michelle al suo fianco.

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