Movistar, Miguel Indurain spera che “i nuovi mantengano alto il livello”

Miguel Indurain, uno dei campioni più amati del ciclismo spagnolo e mondiale, segue molto da vicino l’evolversi del panorama dello sport che tante gioie gli ha regalato. In una intervista raccolta da As, il vincitore di due Giri d’Italia e di cinque Tour de France, oltre che della prova a cronometro dei Giochi Olimpici di Atlanta 1996, ha toccato diversi temi caldi di queste settimane, soffermandosi sul Movistar Team, sui corridori più talentuosi del ciclismo spagnolo e su Mathieu van der Poel. Il navarro, ora 55enne, guarda con curiosità, e forse anche un po’ di preoccupazione, alla nuova versione della squadra di Eusebio Unzué.

“C’è stata una grande rivoluzione – ha commentato Indurain – È una squadra che solitamente mantiene la sua struttura. Se ne sono andati Nairo Quintana e Richard Carapaz, che quest’anno ha vinto il Giro d’Italia ed è una strategia che negli altri anni non c’era stata. Spero che i nuovi arrivi mantengano costante il livello, perché quei cambiamenti possono risultare negativi, anche se loro sapranno perché li hanno voluti. Alejandro Valverde ed Enric Mas, se troverà il suo spazio, ci daranno molte gioie”.

Sui corridori spagnoli, il plurivincitore di Corsa Rosa e Grande Boucle si è espresso così: “I corridori ci sono. Valverde, che vorrà chiudere con i Giochi di Tokyo 2020, anche se spetterà a lui decidere. Marc Soler, Mas, i fratelli Gorka e Ion Izagirre, Mikel Landa sono a un buon livello e il futuro è loro. Vedremo dove potranno arrivare”. Un altro che non si sa dove possa arrivare è Mathieu van der Poel: “È uno dei migliori talenti giovani – ha detto il navarro parlando del fenomeno neerlandese – È molto poliedrico, anche se in questo periodo ce ne sono tanti così, fra pista e ciclocross. Imparano diverse specialità in base al paese da cui arrivano e dalla loro tradizione. La strada però è dove gli sforzi sono più riconosciuti. Il ciclocross si pratica tantissimo nei Paesi Bassi e alla mia epoca si faceva per allenarti d’inverno, in particolare per conservare la forma. Se è convinto, vada vanti, anche se rimanere tutto l’anno al top è difficile. Quest’anno, al Mondiale dello Yorkshire, si è reso conto di come le forze alla fine ti possano mancare“.

Miguel Indurain ha voluto ricordare anche un altro grandissimo, Raymond Poulidor: “Non fu un vincente, ma un corridore di grande valore, un riferimento nel mondo del ciclismo. Dava tutto. Gli toccò un’epoca complicata, con Jacques Anquetil ed Eddy Merckx. Arrivò spesso secondo, ma fu molto amato dalla gente. Quando andavo in Francia, era a tutte le corse: viveva intensamente il ciclismo ed è davvero triste che ci abbia lasciato”.

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