Londra 2012, anche alcuni ciclisti britannici tra gli atleti che hanno fatto uso di chetoni e firmato un patto di segretezza

Anche i ciclisti tra gli atleti britannici che hanno usato i chetoni in vista di Londra 2012. Un’inchiesta del Mail on Sunday, infatti, ha rivelato che 91 atleti della spedizione britannica hanno fatto uso di questa sostanza tra il 2011 e il 2012. Gli atleti, provenienti da otto sport differenti tra cui il ciclismo, sono stati coinvolti in una specie di prova segreta dei chetoni e avevano firmato anche un accordo di segretezza e una rinuncia che assolveva UK Sport da ogni responsabilità in caso di eventuali positività ai test anti – doping.

“UK Sports non garantisce, promette, assicura o dichiara che l’uso dei chetoni sia totalmente conforme Codice Mondiale Anti-Doping e pertanto esclude qualsiasi responsabilità dall’uso dei chetoni” è un estratto del documento.

I chetoni, comunque, ad oggi non sono una sostanza proibita dalla Wada, anche se i dubbi a riguardo sono tanti, al punto che il MPCC (Movimento per un Ciclismo Credibile) ha deciso di vietarne l’uso ai suoi affiliati ed è proprio questo uno dei motivi che ha portato Tom Dumoulin a lasciare il movimento, visto che il suo team attuale, la Jumbo – Visma, non ha mai nascosto di farne uso, bollando anche come “non necessarie” le preoccupazioni di chi dice che non se ne conoscono gli effetti a lungo termine.

Nel 2011, però, gli effetti erano ancora meno conosciuti e per questo UK Sports prima di avviare la sperimentazione di un prodotto che al tempo non si poteva nemmeno trovare in commercio, aveva anche contattato la Wada, che aveva risposto che i chetoni non figuravano tra le sostanze proibite, ma che si riservava la possibilità di cambiare le proprie linee guida.

La notizia ha comunque fatto molto scalpore oltre manica, anche perché secondo i dati del Mail on Sunday il 40% degli atleti che hanno partecipato alla sperimentazione hanno riportato effetti collaterali di natura gastrointestinale, tra cui il vomito, con 28 di loro che sono stati costretti al ritiro e altri 24 che hanno smesso di assumere i chetoni perché non percepivano alcun beneficio, mentre gli studi allora in possesso di UK Sports prevedevano un miglioramento della prestazione dell’1 – 2%, molto meno del 15% di uno studio belga alla base della presa di posizione del MPCC.

Tuttavia, il Regno Unito, soprattutto in base alle conoscenze dell’epoca, sembra aver provato a muoversi ai limiti del regolamento, ma dopo l’ondata di sdegno che si è sollevata in patria dopo la pubblicazione dell’inchiesta, UK Sports ha fatto sapere di essersi mossa all’interno dei regolamenti sportivi internazionali e che tutta la sperimentazione è stata condotta su “alti standard etici” e in consultazione con la Wada.

Per quanto riguarda il ciclismo, British Cycling ha confermato che alcuni atleti hanno preso parte alla sperimentazione, senza specificare però per quale delle discipline ciclistiche, ricordando che a Londra 2012 sette sulle dieci medaglie d’oro della pista andarono proprio al Regno Unito. Infine, si è parlato di un possibile coinvolgimento diretto di Scott Drawer, passato poi a lavorare per il Team Sky tra il 2016 e il 2018, ma Drawer si è rifiutato di commentare al Mail on Sunday, mentre Ineos (diretta discendente del Team Sky) ha dichiarato a CyclingNews di non aver mai fatto uso della sostanza a base di chetoni sperimentata per Londra 2012.

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