Ineos Grenadiers, Ian Stannard torna come direttore sportivo – Arriva anche il coach Dajo Sanders

Ian Stannard torna alla Ineos Grenadiers. Appesa la bici al chiodo al termine della stagione 2020 dopo essere stato frenato dalla artrite reumatoide, il 35enne britannico salirà ora sull’ammiraglia della corazzata britannica di cui è stato negli anni uno dei più fedeli scudieri, avendone indossato la maglia sin dall’esordio, nel 2010. Classe 1987, specialista delle classiche del pavé (memorabile la sua vittoria alla Omloop Het Nieuwsbald 2015 in cui confermò il successo della precedente edizione trionfando davanti a tre corridori della Quick-Step con i quali si era ritrovato a giocarsi la vittoria nel finale), nelle ultime due stagioni si è fatto le ossa dirigendo la Trinity Racing, formazione continental britannica dirigendo alcuni dei giovani talenti approdati nel frattempo nella squadra WorldTour.

“È entusiasmante tornare in questa squadra – commenta colui che è stato spesso prezioso supporto dei capitani nei numerosi grandi giri vinti dal team – Ho avuto due anni splendidi e ho imparato molto alla Trinity Racing, il che penso mi metta in una buona condizione per diventare DS qui. Non vedo l’ora di afforntare le nuove sfide con la squadra, che ha alcuni giovani con i quali ho lavorato in questi anni. È bello vedere come la squadra sta costruendo per il futuro ed è qualcosa di cui non vedo l’ora di far parte. Inoltre, sarà divertente tornare a lavorare con alcuni dei miei vecchi compagni”.

Altro ingresso nello staff del team diretto da Rod Ellingworth è Dajo Sanders, allenatore neerlandese che va così a completare un pool di preparatori tra i più innovativi del panorama internazionale. Con un passato tra Dimension Data e Team DSM, il classe 1992 in questi quattro anni nella massima categoria è stato al fianco di corridori saliti sul podio di un GT, oltre a vincere numerose tappe nei grandi giri. “Dajo sarà una importante aggiunta al nostro pool di allenatori – commenta il team manager – Ha una grande esperienza e porta con sé un mix unico di conoscenza accademica, esperienza personale di corsa (ha corso a livello semi-professionistico per un quinquennio a cavallo tra 2009 e 2014, ndr) e abilità pratiche come allenatore”.

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio