Dwars Door Vlaanderen 2022, Victor Campenaerts brilla e guarda al Fiandre: “Ho la forma giusta per seguire i migliori”

Uno dei protagonisti della Dwars Door Vlaanderen 2022 è stato Victor Campenaerts. Il corridore della Lotto Soudal, che da circa un anno si sta concentrando in maniera particolare sulle classiche del Nord, sta dimostrando in questo inizio di stagione di essere migliorato in queste gare e di essere spesso nel vivo dell’azione, non avendo timore di muoversi anche da lontano. Lo stesso è accaduto appunto ieri, nella corsa belga, dove il detentore del Record dell’Ora è stato abile a inserirsi nel drappello che ha attaccato a poco più di 70 chilometri dal traguardo e che è quindi andato a giocarsi il successo. Nel finale, poi, il 30enne ha provato senza successo a staccare gli altri compagni d’avventura, e alla fine si è dovuto accontentare di un comunque buon quarto posto, sicuramente un buon biglietto da visita in vista del Giro delle Fiandre.

Penso che sia stata una corsa molto bella – ha dichiarato Campenaerts ai nostri microfoni dopo l’arrivo – Ero molto motivato, sono andato via sul Berg Ten Hout penso con i corridori migliori, tranne Pogacar. Siamo riusciti a guadagnare margine, c’è stata un buon accordo nel nostro gruppo, alla fine penso che avevo anche le gambe per vincere ma ci vuole fortuna, sono un po’ deluso di non essere salito sul podio. La mia volata non è stata abbastanza buona per superare Pidcock”.

Il 30enne belga è stato tra i più attivi negli ultimi chilometri di gara e, pur non riuscendo a fare la differenza, è abbastanza soddisfatto della sua corsa: “Ci volevano molti attacchi per smuovere la situazione, ma quando ho visto che non ce n’erano ho deciso di attaccare io. Non è andata male“.

Dopo questa buona prestazione, l’ex campione europeo delle prove contro il tempo guarda ora al Fiandre di domenica 3 aprile: “Penso di poter fare un buon risultato al Giro delle Fiandre. Correre lì è sempre emozionante e mi sento bene. Ho la forma giusta per seguire i migliori sui muri, vedremo cosa succederà dopo 200 chilometri“.

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