Dwars Door Vlaanderen 2022, Mathieu Van Der Poel non si fa sorprendere

Mathieu Van Der Poel conquista la Dwars Door Vlaanderen 2022. Il capitano della Alpecin – Fenix trova l’attimo giusto per allungare nel finale per andare a riprendere Tiesj Benoot e regolarlo facilmente allo sprint. I due facevano parte di un gruppetto di otto uomini composto da un sestetto di attaccanti partito a 70 chilometri dalla conclusione e due reduci della fuga del mattino. Trovando ottima collaborazione, sono riusciti a resistere al ritorno del gruppo e di un Tadej Pogacar battuto dalla sua inesperienza, per poi giocarsi la vittoria tra loro, con una serie di scatti e controscatti nel finale. A chiudere il podio è Tom Pidcock, che assieme al compagno Ben Turner ha creato al selezione decisiva sul Berg Ten Hout.

I primi trenta chilometri sono un susseguirsi di scatti e controscatti che seguono il copione atteso, con molte squadre che vogliono provare a giocarsi le proprie carte con una azione dalla distanza e animare la corsa come possibile. Arrivati a Waregem sono Nils Politt (BORA Hansgrohe), Johan Jacobs (Movistar Team), Kelland O’Brien (Team BikeExchange – Jayco), Aaron Verwilst (Sport Vlaanderen – Baloise) e Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB) a riuscire ad allungare, con il gruppo ben felice di lasciarli andare e rifiatare. A conclusione della prima ora di corsa il vantaggio arriva così a a quattro minuti, salendo ulteriormente fino a toccare un massimo di 5’16” all’imbocco del Nuovo Kwaremont, primo muro di giornata.

Scosso da una serie di cadute e conseguenti ritiri, il gruppo comincia tuttavia da quel momento a cambiare ritmo, con gli uomini della Alpecin – Fenix che salgono in testa a controllare, tenendo un ritmo costante nella seconda ora di corsa. A circa 90 chilometri dalla conclusione l’andatura cambia improvvisamente, con la formazione belga che accelera per favorire il primo scatto del giorno di Mathieu Van Der Poel, provocando l’immediata reazione di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), con anche Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl) a farsi vedere nelle prime posizioni. Sono tuttavia solo le prime scaramucce e i big restano tutti assieme, lasciando che per qualche chilometro siano le seconde linee a provare qualche mossa in contropiede.

La Ineos Grenadiers crea l’azione decisiva a 70 km dal traguardo

A tentare l’allungo sono così Olivier Le Gac (Groupama-FDJ) e Jasha Sutterlin (Bahrain-Victorious), rapidamente ripresi e imitati poco dopo da Lewis Askey (Groupama – FDJ), Connor Swift (Team Arkéa – Samsic) e Brent Van Moer (Lotto Soudal), oltre a molti altri che non riescono tuttavia mai a creare un vero e proprio gap. La corsa esplode così definitivamente sul Berg Ten Hout, dove la Ineos Grenadiers aumenta progressivamente l’andatura fino al forcing deciso di Ben Turner, rilanciato da una accelerazione di Tom Pidcock. A seguire i due talenti britannici riescono solamente Victor Campenaerts (Lotto Soudal) e Mathieu Van Der Poel, con il quartetto che va così a riprendere gli ultimi contrattaccanti, venendo poi ripresi subito dopo lo scollinamento da Stefan Kung (Groupama-FDJ) e Tiesj Benoot (Jumbo-Visma).

Compreso il pericolo, la Ag2r Citroën prova ad organizzare un inseguimento, supportata inizialmente da TotalEnergies e Trek – Segafredo, ma il sestetto trova subito una ottima intesa e comincia a guadagnare terreno. A dare manforte provano anche Team DSM e Quick-Step Alpha Vinyl, tenendo il distacco a circa venti secondi sul Kanarieberg, dove è Zdenek Stybar il primo a cercare di rilanciare l’azione. Rimasto troppo indietro in precedenza, stavolta Pogacar risponde prontamente e rilancia dopo aver seguito anche un ulteriore scatto di Greg Van Avermaet, isolandosi così all’inseguimento. In cima allo strappo riesce a dimezzare il margine dal gruppetto che lo precede, ma arrivati in pianura comincia a fare fatica, venendo progressivamente respinto. Lo sloveno decide così di rialzarsi per aspettare il gruppo, tirato da Bahrain – Victorious, Team DSM e Ag2r Citroën, arrivando a così a 50 chilometri dalla conclusione ad avere un ritardo di 30 secondi dal gruppetto dei migliori, che nel frattempo va a riprendere i fuggitivi, rialzatisi una volta compreso che non avevano più alcuna chance di proseguire.

Quando la strada riprende a salire è Jan Tratnik (Bahrain-Victorious) a lanciare una nuova controffensiva, seguito da Søren Kragh Andersen (Team DSM), Bryan Coquard (Cofidis) e Valentin Madouas (Groupama – FDJ), prima che rientrino anche Pogacar e Van Avermaet. Questo nuovo sestetto riesce ad avvicinarsi a venti secondi, mentre alle loro spalle sono Amaury Capiot (ARK), Pascal Eenkhoorn (TJV), Alexis Gougeard (BBK), Olivier Le Gac (GFC), Matis Louvel (ARK), Andrea Pasqualon (IWG), Magnus Sheffield (IGD), Jannik Steimle (QST) e Niki Terpstra (TEN) a provare una ulteriore manovra quando il gruppo ormai si trova a quasi un minuto. Un tentativo disperato che avrà vita breve, mentre davanti Benoot forza in salita, costringendo Paasschens, Verwilst e Jacobs a cedere il passo, aumentando inoltre il margine di questa azione a 45 secondi sul gruppo di Pogacar. Lo sloveno prova una nuova accelerazione, allungando questa volta in un tratto di pavé. Seguito dal connazionale Tratnik e da un passivo Madouas, il due volte vincitore del Tour de France riesce nuovamente ad avvicinarsi, ma anche stavolta è solo una illusione, finendo per spegnersi in un inseguimento che non darà i frutti sperati.

Campenaerts ci prova più volte, ma nel gioco degli scatti la vince Van Der Poel

Gli otto uomini di testa entrano così nei venti chilometri conclusivi consapevoli che saranno loro a giocarsi la vittoria, cominciando così una prima serie di scatti. Le azioni di Campenaerts e Kung si rivelano velleitarie, fatte più per saggiare la gamba e la reazione degli avversari che con reale convinzione. La situazione cambia entrando nei dieci chilometri conclusivi, con nuovamente il recordman dell’ora a cercare di sfruttare le sue qualità. Il corridore della Lotto Soudal piazza così una accelerazione molto più decisa a 7500 metri dal traguardo, guadagnando una ventina di metri che gli altri fanno molta fatica a chiudere, sfidandosi anche in un gioco tattico che esaurisce gambe e nervi. Primi a raggiungerlo, a cinque chilometri dal traguardo, sono un Benoot sino a quel momento sornione e un più generoso Pidcock. Compreso il pericolo, dopo aver visto che lo sforzo di Politt non sarebbe bastato, è Mathieu Van Der Poel a riportare tutti sotto, creando un breve rallentamento che è nuovamente Campenaerts a provare a sfruttare.

Il belga sa di essere battuto in volata e non perde tempo, portandosi appresso Benoot, prontissimo a reagire. Perde invece l’attimo Kung, che resta nel mezzo prima di essere raggiunto e superato da Pidcock, pronto a rilanciare quando il compagno Turner esaurisce le ultime cartucce in suo favore. Il campione del mondo del ciclocross rientra sui due di testa a due chilometri dal traguardo e subito rilancia, ma Campenaerts non lo molla, portandosi ancora appresso Benoot. Quando quest’ultimo riparte, l’unico a seguirlo è Mathieu Van Der Poel, che dopo essersi speso moltissimo in prima persona in precedenza, era rimasto in sorveglianza nella ultime accelerazioni. Una leggera esitazione da parte di Pidcock e Campenaerts risulta fatale, concedendo quei pochi metri che bastano a Benoot e Van Der Poel per trovare l’intesa e procedere spediti fino al traguardo. Ovviamente, ai 500 metri Benoot non concede più cambi, ma Van Der Poel non si preoccupa, lanciando una volata lunghissima a 300 metri dalla conclusione che sfianca il rivale. Costretto al secondo posto mentre Pidcock, tre secondi più tardi, chiude il podio regolando Campenaerts allo sprint, il belga si sposta dalla sua ruota e applaude il vincitore.

Risultato Dwars Door Vlaanderen 2022

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