Australia, Cadel Evans crede che Porte possa vince il Tour e ricorda: “Contador e Valverde erano gli avversari più difficili da far saltare”

Cadel Evans, storico vincitore del Tour de France 2011, ha espresso la propria opinione riguardo lo stato di salute del ciclismo australiano. L’ex corridore di Saeco, Mapei, T-Mobile, Lotto e BMC è stato un pioniere del ciclismo oceanico del recente passato e, proprio quando si era ormai guadagnato la reputazione di “eterno piazzato”, ha saputo tirare fuori il meglio di sè dopo i 30 anni, conquistando una meravigliosa affermazione iridata a Mendrisio 2009 e poi il Tour due anni dopo, risultato che lui stesso definisce ancora oggi “un grande sollievo”.

Riguardo ai suoi successi, intervistato da The Roar, li ricorda ancora con orgoglio: “Sono stato il primo corridore a vincere un Campionato del Mondo e un Tour de France dai tempi di Greg Le Mond, e sono orgoglioso anche di questo”. Nel corso della sua lunga carriera ha affrontato tanti campioni, che definisce così: “Alberto Contador e Alejandro Valverde erano gli avversari più difficili, i corridori più complicati da far saltare, per così dire. Quello più forte mentalmente però era Alexandr Vinokourov“.

Tornando ai giorni nostri, rivendica innanzitutto il successo della Cadel Evans Great Road Ocean Race, da lui organizzata e che porta il suo nome: “Sono l’unico organizzatore che ha corso nella propria gara, ma è stato un evento professionistico. Alcuni corridori hanno un criterium o un evento pubblico per concludere la loro carriera, io invece ho avuto una corsa professionistica contro avversari piuttosto solidi. Correvo gli ultimi chilometri preoccupandomi delle regole dei parcheggi piuttosto che prendere la ruota che dovevo prendere – quella di Gianni Meersman – sapevo che dovevo prendere la sua ruota negli ultimi chilometri e non l’ho fatto. Lui ha vinto la gara e ho chiuso quinto”.

Dopo ormai diversi anni dalla sua nascita, si tratta quindi di un evento ben riuscito: “Soprattutto, sono orgoglioso del fatto che la gara è iniziata a un livello elevato e continua a crescere e migliorare ogni anno e, naturalmente, spero che sia l’inizio di un lungo viaggio“.

Evans crede ancora che Richie Porte possa essere l’uomo di riferimento per il movimento australiano: “Richie ha sicuramente ancora un’opportunità nel 2019 – afferma Evans – per sfruttarla, deve essere fisicamente e mentalmente in buona forma. Purtroppo per lui, quando si invecchia, la gente comincia a perdere fiducia in te. Ma è certo che Richie sia in grado di vincere il Tour“.

Alle spalle di Porte, non ci sono ancora australiani di alto livello per le corse a tappe, ma lui confida nei giovani: “Oltre a Richie, c’è anche una nuova generazione alle sue spalle, ma penso che sarà pronta tra diversi anni” ha quindi concluso.

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