Vuelta a España 2023, Remco Evenepoel: “Ho bisogno di un po’ di riposo, spero da mercoledì mi vedrete di nuovo davanti.

Remco Evenepoel ancora protagonista alla Vuelta a España 2023, ma stavolta senza l’ambita ricompensa. Dopo una prima parte di giornata ad altissima intensità, più volte all’attacco, nel finale il fenomeno belga si spegne, sicuramente condizionato anche dalla grande fatica accumulata nella cavalcata trionfale di ieri. Per il classe 2000 arriva così una quarta posizione che chiaramente non può bastargli, anche se la giornata in fuga gli permette di guadagnare tre minuti sul gruppo, altri punti preziosi per la maglia a pois, nonché per una maglia verde che ovviamente non è nel mirino. Dopo il traguardo sale inoltre sul podio come combattivo di giornata.

“Onestamente è stato bello essere in fuga, era il nostro obiettivo come squadra – ammette ai nostri microfoni dopo la doppia cerimonia di premiazione – Ma nel finale sono rimasto senza energie. Penso che dopo la tappa di ieri oggi non ero in grado di vincere. Nel circuito finale ho cominciato a sentirmi molto stanco. Ho dato il massimo, ci ho provato fino alla fine, ma penso che ora ho bisogno di un po’ di riposo. Spero che da mercoledì (con la tappa dell’Angliru, ndr) mi vedrete di nuovo davanti”.

Il leader della Soudal – QuickStep si mostra comunque tutto sommato soddisfatto della sua giornata e si prepara ad una ultima settimana in cui vuole essere di nuovo nel vivo dell’azione: “Ad ogni modo, ho preso punti per la maglia a pois, che comunque è un obiettivo per me. Ora farò due giorni di riposo, quello vero domani e poi martedì per me sarà una tappa da fare con calma. Non vedo l’ora arrivi l’ultima settimana, negli ultimi due giorni ci saranno sicuramente delle belle battaglie. Spero di recuperare il più possibile per provare a vincere un’altra tappa e lottare per la maglia a pois”.

Non manca infine un nuovo appello alla solidarietà per il Marocco, colpito da un tremendo terremoto nella notte di sabato, uccidendo oltre duemila persone e ferendone altrettante, delle quali molte in condizioni gravi, per un bilancio che dunque aumenterà ulteriormente. “Il mio pensiero è per il Marocco – sottolinea il 23enne fiammingo – Mia moglie è marocchina e parte della nostra famiglia si trova vicina alla zona dove questo evento orribile è successo, quindi è stato un momento difficile per lei e la sua famiglia. Volevo dunque mostrare il mio supporto, era importante per me e per lei, al popolo marocchino e alla nazione del Marocco”.

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