Tour de France 2018, Greipel non accetta il declassamento: “Così metà del gruppo non arriverebbe a Parigi”

André Greipel è stato uno dei protagonisti in negativo dell’ottava tappa del Tour de France 2018. Giunto secondo sul traguardo di Amiens, il velocista della Lotto Soudal è stato declassato dalla giuria a causa di un contatto con Nikias Arndt (Sunweb) avvenuto all’interno dell’ultimo chilometro, e non, come si pensava inizialmente, per quello con Fernando Gaviria (Quick-Step Floors) nei 200 metri finali. Sebbene il tedesco sembrasse la “parte lesa”, la piazza d’onore (e i relativi punti per la classifica a punti) gli è stata sottratta, con Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e John Degenkolb (Trek-Segafredo) che hanno così completato il podio di giornata alle spalle dell’olandese Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo).

“Penso che abbiamo corso bene e la squadra aveva svolto un gran lavoro nell’ultimo chilometro. Siamo rimasti sempre compatti nell fasi finali ed è un peccato non essere riusciti a vincere, ma ci sono ancora un paio di buone opportunità fino a Parigi. Sono saltato sulle ruote del treno della Groupama-FDJ e Sagan ha provato a sorprenderci anticipando la volata. Io mi sono immediatamente portato nella sua scia. La manovra che ha effettuato Gaviria mi ha impedito di vincere. Non c’era spazio per infilarsi doveva voleva farlo lui. Ho dovuto tirare due volte i freni e questo mi ha impedito di aggiudicarmi la tappa”.

Il 36enne sprinter, andato a segno undici volte in carriera sulle strade della Grande Boucle, si è poi soffermato sul declassamento all’ultimo posto del gruppo maglia gialla nell’ordine d’arrivo: “Non sono stato declassato per il contatto con Gaviria, ma per quello con Nikias Arndt (Sunweb) a 800 metri dall’arrivo. L’ho chiamato per sapere anche la sua versione e mi ha detto che lui era nella posizione sbagliata. Non l’ho colpito con la testa, posso soltanto dire questo. Eravamo spalla a spalla, è una dinamica normale negli sprint. Se si iniziano a squalificare i corridori per manovre come questa, allora dovrebbero guardare gli ultimi 50 chilometri e metà del gruppo non arriverebbe a Parigi”.

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