Tour de France 2017, Contador: “Senza le cadute credo che starei lottando per la maglia gialla”

Alberto Contador si augurava un Tour de France 2017 leggermente diverso. Lo spagnolo è stato condizionato in queste prime due settimane da alcune cadute, che gli hanno impedito di rendere al massimo. Per il portacolori della Trek – Segafredo sono tanti quindi i rimpianti a questo punto della corsa: “Le cadute ti portano al limite dal punto di vista psicologico. Non credo nella fortuna e nella sfortuna, ma ci sono alcune occasioni in cui dubiti di ciò. Dopo però uno cambia il chip e guarda in avanti. Senza le cadute credo che starei lottando per la maglia gialla“.

Lo scalatore di Pinto non vuole comunque arrendersi ed ora ha le idee chiare su quello che sia il suo obiettivo da qui a Parigi: “Il mio obiettivo non è il podio, ma vincere una tappa. Bisogna fare però attenzione perché potrebbero succedere molte corse. I miei obiettivi sono realisti e passano dal voler vincere una frazione e soprattutto divertirmi in bicicletta. Ad esempio l’altro giorno ho vissuto dei momenti speciali quando ho attaccato con Landa. Ci sono delle volte in cui non mi ricordo delle vittorie, ma di momenti come la fuga dell’altro giorno“. “Ora dovrò fare la mia corsa – conclude Contador – In alcune occasioni però determinati corridori potrebbero diventarmi miei alleati. Non tutti i corridori, perché alcuni non hanno la condizione giusta o magari non vogliono collaborare. In base a chi ti accompagna in fuga puoi mettere in atto una strategia o una diversaL’ideale sarebbe andare in fuga con qualcuno della Top15“.

2 Commenti

  1. Alberto, sono un tuo fan da tempo, ma quali cadute? Hai preso già la prima bordata alla la planche des belles filles… e non eri caduto… a Chambery non eri ancora caduto… sì, sei caduto in salita perchè ti sei agganciato con Quintana ma una caduta del genere in salita non ti può sballare un Tour… e ripeto, non sei caduto prima di Chambery…
    Guarda Martin… caduto rovinosamente a terra è sempre lì davanti.. e ha pure guadagnato…
    Alberto, seguo il ciclismo grazie a te, ma una cosa è essere forti, un’altra è illudersi di essere ancora quelli di una volta…

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