Top/Flop della Settimana: Rui Costa, Groenewegen, Hindley, Pogacar, Valverde, S.Yates

TOP

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates): Un altro giovane a cui non tremano le gambe. Migliorare l’esordio vittorioso dello scorso anno non era semplice, ma lo sloveno ci riesce dominando la scena alla Volta a la Comunitat Valenciana di cui conquista le due tappe in salita e, ovviamente, anche la classifica generale. Una dimostrazione di forza, fisica e mentale, molto importante per uno dei corridori indubbiamente più forti della nuova generazione, per il quale il futuro è già arrivato.

Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma): Il velocista neerlandese corre quasi da solo contro il treno della Deceuninck – QuickStep, ma riesce comunque a batterli due volte, sfiorando il tris all’ultima tappa. Due volate di grande spettacolarità quelle che vince con l’autorevolezza e la superiorità del campione affermato, quello che da più parti viene ormai definito lo sprinter di riferimento in gruppo. E quando corre così è difficile pensarla diversamente.

Jai Hindley (Sunweb): Due vittorie e classifica generale anche per lui. Il 23enne australiano sorvola la concorrenza per conquistare l’Herald Sun Tour. Per lui la vittoria più importante della carriera, per confermare da subito che i progressi mostrati lo scorso anno sono tutt’altro che risultati casuali. In una squadra che ha perso i suoi riferimenti, può trovare spazio per esprimersi a livelli sempre più alti.

Rui Costa (UAE Team Emirates): Menzione speciale per il portoghese che ha vinto in maniera autorevole la prima tappa del Saudi Tour, per poi provare in tutti i modi a vincere una corsa che non gli era destinata. Due azioni coraggiose che non hanno portato i frutti sperati, ma hanno animato una corsa che altrimenti rischiava di essere abbastanza monotona, oltre che a restituire all’ex iridato una dimensione che da qualche tempo sembrava aver perso.

FLOP

Alejandro Valverde (Movistar): Non una grande prestazione per l’ex iridato che appare abbastanza sottotono alla Volta Valenciana. Se il secondo posto di Cullera bruciava, ma non era un segnale che poteva destare preoccupazione, molto meno incoraggiante la débacle nella tappa regina. Sulla Sierra de Bernia non tarda a staccarsi quando esplode la corsa, concludendo con una anonima 16ª posizione, mentre in più di uno ragionano sull’impossibilità di essere eterni..

Simon Yates (Mitchelton-Scott): Vero che era al servizio della squadra e che in questo periodo dell’anno è naturale non sia al meglio, ma la sua prestazione all’Herald Sun Tour è piuttosto anonima, decisamente lontana dai suoi standard. Dopo un Tour Down Under non eccezionale, fa anche peggio e al ritorno in Europa dovrà dare subito segnali di ripresa per non entrare in una spirale negativa.

Matteo Pelucchi (Bardiani CSF Faizanè): La prima uscita non è iniziata nel modo migliore per il velocista brianzolo, che al Tour de Langkawi esordisce con la sua nuova maglia, con la quale spera di tornare a brillare. La corsa malese è spesso un viatico importante per acquisire fiducia mettendo in cascina vittorie che non fanno solo numero. Lo scorso anno è qui che aveva messo a segno le prime due delle sei stagionali, ora l’augurio è che possa rapidamente invertire la rotta trovando l’armonia necessaria.

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