Bilancio Squadre 2023: UAE Team Emirates

Numeri alla mano, la UAE Team Emirates è stata la miglior squadra della stagione 2023 a livello mondiale. La formazione emiratina ha infatti primeggiato nella classifica di settore UCI, pur dovendo mandar giù il boccone amaro dei tre Grandi Giri, settore in cui ha dovuto piegarsi, in tutte e tre le occasioni, alla Jumbo-Visma. Lungo tutto l’anno e in ogni angolo del mondo, però, i corridori in maglia UAE hanno saputo lasciare il segno, con vittorie e piazzamenti di spessore. Questa continuità di rendimento, spalmata in un organico zeppo di ottimi corridori, è stata fondamentale per il prestigioso successo di squadra.

TOP

Inevitabilmente, la lista dei migliori si apre con Tadej Pogačar. Lo sloveno è stato protagonista da febbraio a ottobre, mettendo in fila una splendida serie di successi e risultando una delle stelle più grandi della stagione delle Classiche. Nella sua primavera ci sono state le vittorie di Giro delle Fiandre, Amstel Gold Race e Freccia Vallone, oltre che il quarto posto alla Milano-Sanremo e il terzo alla E3 Saxo Classic, a testimonianza ulteriore, qualora servisse ancora, di un talento fuori dal comune. Poi, è arrivata la caduta alla Liegi-Bastogne-Liegi, con il conseguente infortunio alla mano che ha stravolto i piani del corridore per il Tour de France. Il vincitore delle edizioni 2020 e 2021, però, non si è tirato indietro e ha preparato comunque la grande corsa francese, dando spettacolo anche in quel contesto (due vittorie di tappa): la condizione però ha mostrato qualche buco e alla fine lo sloveno ha dovuto accontentarsi del secondo gradino del podio di Parigi, di nuovo alle spalle di Jonas Vingegaard. Avrebbe potuto bastare così, ma la stagione dello sloveno è proseguita fino al Lombardia, Classica Monumento che Pogačar ha vinto per la terza volta consecutiva, mettendo in atto una brillantissima cavalcata solitaria. E nel conto generale non va certo dimenticato il terzo posto nella prova in linea del Mondiale di Glasgow.

A livello assoluto, il 2023 è stata la miglior stagione della carriera di Adam Yates. Il britannico ha beneficiato del cambio di casacca, chiudendo l’annata con cinque successi di peso e con l’onore di essere salito sul terzo gradino del podio del Tour de France, suo miglior risultato di sempre in un GT. Da notare soprattutto la vittoria nella classifica finale del Giro di Romandia e il successo nella tappa inaugurale della Grande Boucle, che gli permesso anche, ovviamente, di indossare la Maglia Gialla. Già protagonista nelle brevi corse a tappe di primavera (è stato anche secondo al Giro del Delfinato), il britannico ha saputo esprimersi molto bene anche nel finale di stagione, vincendo il Gp Montréal e risultando protagonista anche al Lombardia, chiuso al sesto posto.

In passato Marc Hirschi aveva reso pubblico il fatto che la squadra non lo volesse portare ai Grandi Giri perché i tecnici non lo vedono come un gregario. A guardare i risultati del 2023, hanno ragione. Lo svizzero è stato spesso schierato come punta nelle corse di un giorno e nelle brevi corse a tappe, risultando spesso fra i protagonisti e portando a casa diversi successi. Nel conto delle vittorie ci sono la Coppa Sabatini, la generale del Giro del Lussemburgo, la Prueba Villafranca e il Giro dell’Appenino, ma l’elenco dei piazzamenti, preziosissimi in ottica classifica UCI, è sterminato. Da sottolineare, in un finale di stagione molto brillante, le piazze d’onore occupate alla Veneto Classic e alla Gran Piemonte, oltre che il quinto posto al Giro del Veneto e il quarto alla Coppa Bernocchi, lasciando spazio anche ai compagni. Mancano forse i grandi traguardi, ma la regolarità e affidabilità è indubbiamente tornata.

Finale d’anno molto brillante anche per Davide Formolo, che, dopo i compiti di gregariato svolti nei primi mesi dell’anno, si è ritagliato i suoi spazi, imponendosi alla Veneto Classic e alla Coppa Agostoni con due azioni solitarie molto efficaci. Il veronese ripartirà da questi successi per essere protagonista, con rinnovate ambizioni personali, con la maglia della Movistar, che indosserà nel 2024. Resterà invece ancora a lungo in casa UAE Brandon McNulty, autore di un cammino stagionale molto positivo: brillante al Giro d’Italia, dove ha vinto la tappa di Bergamo, lo statunitense è stato molto continuo nel settore delle brevi corse a tappe, sfoderando ottime prove al Giro dei Paesi Baschi e al Giro di Polonia e fornendo un contributo di punti UCI tutt’altro che trascurabile alla causa della squadra.

Giro d’Italia e Vuelta a España, in contumacia Pogačar, avrebbero dovuto essere i terreni di caccia di João Almeida e Juan Ayuso. Il portoghese ha dato, come sempre, grande sfoggio di regolarità e nella Corsa Rosa è stato capace di progredire metro dopo metro fino a conquistare il terzo gradino del podio, oltre che la tappa del Monte Bondone, risultati importanti per la sua carriera. Almeida è stato poi meno brillante in Spagna, dove Ayuso ha invece provato a fronteggiare il dominio della Jumbo-Visma. Lo spagnolo ha chiuso la Vuelta al quarto posto, dietro il tridente giallonero, con grinta e determinazione, considerata sempre la sua giovane età (21 anni) e il fatto che arrivasse da un infortunio lungo e logorante. Al suo attivo va registrato anche il secondo posto nella classifica finale del Giro di Svizzera.

Dei velocisti in squadra, il più brillante è stato Juan Sebastián Molano, che ha chiuso la miglior stagione della sua carriera. Nel conto ci sono una vittoria alla Vuelta, una tappa allo UAE Tour, una al Tour of Guangxi, il Gp Denain e una frazione della Vuelta a Burgos, oltre a una buona serie di piazzamenti. Tim Wellens ha chiuso la sua prima stagione in maglia UAE con un buon consuntivo. Il belga ha vinto la classifica generale del Renewi Tour e nelle prime corse dell’anno si è mostrato molto battagliero, anche se è poi arrivato con il fiato un po’ corto nelle Ardenne, settore di calendario in cui non è riuscito a brillare, complici problemi fisici.

Ha fatto il suo Diego Ulissi, ormai un veterano, che è peraltro riuscito ad allungare la serie di stagioni con almeno un successo, imponendosi in una frazione del Tour of Oman. Ci ha messo la solita generosità Matteo Trentin, a cui è mancato l’acuto vittorioso, ma che è stato spesso in grado di lottare per le posizioni più importanti delle gare cui ha preso parte: da rilevare, inoltre, il decimo posto in un Fiandre che è stato di livello a dir poco stellare. Tanto anche il lavoro al servizio del team quando necessario.

+++ Tadej Pogačar
++ Adam Yates
+ Marc Hirschi

FLOP

La stagione di Jay Vine era partita nel migliore dei modi, visto il successo ottenuto nella classifica generale al Tour Down Under. Da lì, però, qualcosa si è incrinato, prima con il ritiro dall’UAE Tour e poi in un Giro d’Italia in cui l’australiano è incappato in diversi problemi, uscendo presto di classifica e non riuscendo a coprire il ruolo di “arma di classifica” che era nei piani iniziali della squadra. Vine è tornato in scena alla Vuelta a España, abbandonata presto, e ha poi mancato l’appuntamento del Giro di Turchia, dove ha sì vinto una tappa, senza però impattare sulla classifica generale.

Un unico grande spunto, invece, nella stagione di Pascal Ackermann. Il velocista tedesco si è imposto sul traguardo di Tortona al Giro d’Italia, ma al suo carniere ha aggiunto poco altro, fatta eccezione per un successo di tappa al Giro d’Austria e il secondo posto alla Bredene-Koksijde Classic. Il rendimento del 29enne è andato in calando con il passare delle settimane e ora l’intenzione è quella di rilanciare la propria carriera cambiando maglia (passerà alla Israel-Premier Tech).

A riconoscere il fatto di aver reso sotto le attese è stato lo stesso George Bennett, che chiuderà la sua esperienza nella squadra emiratina dopo due annate abbastanza avare di soddisfazioni. Nel 2023, in particolare, il neozelandese è rimasto fuori da tutte e tre le selezioni per i Grandi Giri e nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa è riuscito molto raramente a far vedere le qualità mostrate in passato.

Sotto traccia, infine, la stagione di Ryan Gibbons, Felix Groβ e Michael Vink, utilizzati come sostegno per i compagni e raramente in grado di ritagliarsi qualche attimo in vetrina. Di questi, Vink è l’unico che ha ricevuto il prolungamento del contratto in scadenza al termine di questa annata.

– George Bennett
— Pascal Ackermann
— Jay Vine

Classifica UCI

La UAE Team Emirates ha “vinto il campionato” 2023, chiudendo al primo posto della classifica stagionale UCI con 30963.18 punti e lasciandosi dietro di un migliaio abbondante di lunghezze la Jumbo-Visma. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito al punteggio totale della squadra emiratina.

CORRIDORE NAZIONE ETÀ PUNTI
POGAČAR Tadej
SLO
25 7685.9
YATES Adam
GBR
31 4007.9
ALMEIDA João
POR
25 3110.6
HIRSCHI Marc
SUI
25 2997
AYUSO Juan
ESP
21 1943.6
MCNULTY Brandon
USA
25 1407.4
MOLANO Juan Sebastián
COL
29 977.5
WELLENS Tim
BEL
32 917.9
VINE Jay
AUS
28 917.5
TRENTIN Matteo
ITA
34 912.9
GROβSCHARTNER Felix
AUT
29 867.9
ULISSI Diego
ITA
34 864
FORMOLO Davide
ITA
31 739
BJERG Mikkel
DEN
25 701.3
SOLER Marc
ESP
30 701
ACKERMANN Pascal
GER
29 670
MAJKA Rafał
POL
34 564
BAX Sjoerd
NED
27 349
BENNETT George
NZL
33 318.4
OLIVEIRA Rui
POR
27 310

Miglior Momento

Tadej Pogačar di gare ne ha vinte tantissime nella stagione appena conclusa. In tutto, lo sloveno ha messo la sua firma, fra successi di giornata e classifiche generali, 17 corse. La più bella, per importanza e per la qualità dei rivali lasciati dietro, è il Giro delle Fiandre, competizione in cui Pogačar ha dato spettacolo per ore, prima con un meraviglioso duello con Mathieu van der Poel e poi sigillando il successo con un attacco solitario di enorme spessore, dimostrando una volta di più di essere un campione buono per ogni tipo di gara, capace di andare oltre le consolidate strategie di corsa.

Bilancio UAE Team Emirates

Volate - 7.1
Classiche - 9.2
GT - 9

8.4

Avere in squadra uno come Tadej Pogačar fa di certo una gran differenza: lo sloveno ha fatto cose fantastiche nell'arco di tutta la stagione, raccogliendo da solo quanto potrebbe fare un'intera formazione WorldTour. Il contributo degli altri corridori non è mancato, facendo della squadra emiratina un costante riferimento su tutti i terreni e in tutte le corse del calendario.

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