Bilancio Squadre 2023: Bora-hansgrohe

La densità di organico della Bora – hansgrohe le consente di farsi notare spesso, ma mancano i risultati di spicco. Nel segno della costanza, soprattutto nei Grandi Giri, il team trova comunque spesso e volentieri il modo di lasciare il segno, sia in classifica generale che con dei bei successi di tappa, che arrivano anche in altre corse importanti. A mancare pesantemente all’appello sono tuttavia i risultati nelle corse di un giorno, nelle quali il team è comunque ben attrezzato, ma che inevitabilmente abbassano il giudizio di una squadra che altrimenti ha comunque saputo difendersi e portare a casa il necessario.

TOP

In questo 2023 non è riuscito ad alzare le braccia al cielo, ma Aleksandr Vlasov è stato il corridore della Bora-hansgrohe che probabilmente ha ottenuto i migliori risultati, confermandosi atleta piuttosto costante. Il russo ha infatti ottenuto quasi trenta top-10 durante l’anno, sfiorando la vittoria in tappe della Volta Valenciana, del Tour of the Alps e della Vuelta a Burgos, salendo sul podio a Clasica San Sebastian e Tre Valli Varesine e andandoci vicino anche al Lombardia. Non riesce invece a mettersi in evidenza nei due Grandi Giri ai quali partecipa, ma nel primo, il Giro d’Italia, è costretto al ritiro durante la decima tappa a causa della positività al Covid quando si trovava al settimo posto della generale, mentre il secondo, la Vuelta a España, lo vede chiudere proprio settimo, anche se abbastanza lontano dai primi, confermando che gli manca ancora qualcosa sulle tre settimane per poter lottare per la vittoria o, per lo meno, il podio.

Anche Jai Hindley ha chiuso settimo il GT al quale ha preso parte, il Tour de France, ma il vincitore del Giro d’Italia 2022 è protagonista di un’ottima corsa nelle prime due settimane. L’australiano conquista infatti la quinta tappa al termine di una fuga da lontano e va così a vestire la Maglia Gialla, che però terrà solo per un giorno: nelle frazioni seguenti riesce comunque a mantenere la terza piazza nella generale alle spalle di Vingegaard e Pogacar, ma nella terza settimana, anche a causa di una caduta, scivola indietro e dice addio alle possibilità di podio finale. La sua gara resta comunque positiva, così come piuttosto buone erano state le prestazioni nelle precedenti corse a tappe (4° al Delfinato e 8° al Catalunya), mentre sulle classiche deve ancora lavorare.

Una delle note positive della squadra nel 2023 è stato sicuramente Nico Denz, corridore quasi sempre al servizio dei compagni di squadra ma capace di cogliere le occasioni in prima persona quando ne ha avuto la possibilità. E succede per ben due volte al Giro d’Italia, dove lascia il segno sia nella tappa 12 che nella 14 al termine di due lunghe fughe, dove mette in evidenza la sua esperienza e il suo spunto per superare gli altri attaccanti. Va vicino al successo anche nella prova in linea dei campionati nazionali e nell’ultima tappa della Vuelta a España, dove è abile a inserirsi nell’azione promossa da Remco Evenepoel e Filippo Ganna assieme al compagno Lennard Kämna. Anche per quest’ultimo l’annata può considerarsi molto buona visto il successo di giornata conquistato proprio alla Vuelta e quello al Tour of the Alps, che ne confermano le capacità quale cacciatore di tappe, ma si dimostra solido anche come uomo di classifica visto il quarto posto finale alla Tirreno-Adriatico e il nono al Giro d’Italia.

Riguardo alle corse a tappe, Cian Uijtdebroeks ha iniziato a far intravedere tutto il suo talento ottenendo la top-10 in tutti gli eventi WorldTour ai quali ha preso parte (9° al Catalunya, 6° al Romandia e 7° allo Svizzera), compreso il suo primo Grande Giro, la Vuelta a España, chiuso all’ottavo posto appena alle spalle di Vlasov. Il classe 2003 è quindi atteso a un ulteriore passo in avanti nella prossima stagione, e lo stesso si può dire per Jordi Meeus, capace di cogliere due vittorie e di salire per undici volte sul podio quest’anno. Uno di questi due successi è però la prestigiosa tappa degli Champs-Élysées al Tour, dove si è messo alle spalle velocisti del calibro di Jasper Philipsen, Dylan Groenewegen e Mads Pedersen. Il comparto volate ha potuto contare anche sul buon apporto di Danny Van Poppel, corridore capace sia di fare gioco di squadra che di dire la sua in prima persona, raccogliendo a sua volta un buon numero di punti in stagione.

+++ Aleksandr Vlasov
++ Jai Hindley
+ Nico Denz

FLOP

Tornato nella squadra in cui era diventato grande, Sam Bennett parte con un bel successo, ma nel corso della stagione non riesce a cogliere le sue opportunità nelle grandi corse, finendo di nuovo ai margini del team, specialmente nei grandi appuntamenti. Nulla aggiungono alla sua carriera le due vittorie al Sibiu Tour, uniche altre assieme al successo inaugurale alla Vuelta a San Juan, splendida partenza alla quale non riesce a dare continuità. Il resto della stagione è così una serie di piazzamenti, con qualche podio che brucia più di altri, ma che purtroppo per lui non bastano per riportarlo ai vertici dell’esercizio in cui brillava negli anni scorsi, arrivando a dominare anche nei grandi appuntamenti.

Dopo un discreto 2022 in cui era sembrato ritrovarsi all’esordio con la sua nuova maglia, Sergio Higuita non riesce a riprendere la strada che lo stava portando a giocarsela con i migliori al mondo. Autore a sua volta di un discreto inizio di stagione, anche lui in Argentina, coglie poi la sua unica vittoria stagionale al Giro dei Paesi Baschi, ma fallisce l’appuntamento con le classiche delle Ardenne, che rappresentavano il primo picco della sua stagione. L’estate insegue poi la condizione verso una Vuelta a España che doveva essere nuovo trampolino di lancio, ma che lo respinge, facendolo scivolare nettamente indietro nelle gerarchie di una squadra sempre più ricca e densa.

Continuano le difficoltà anche per Maximilian Schachmann che ritrova il successo al Sibiu Tour, ma resta l’unico acuto in una stagione in cui gli altri due podi arrivano solamente ai campionati nazionali e di top10 se ne vedono solamente altre due, tra cui una cronosquadre. Forse ancora non del tutto ripreso dalla sindrome da affaticamento che lo aveva visto concludere anzitempo il suo 2022, l’ex campione nazionale non trova giovamento neanche nel tentativo di vivere una stagione diversa dal solito, con nuovi obiettivi, restando fuori dalle convocazioni per quasi tutte le grandi corse dell’anno.

Se in altri terreni c’è grande densità e concorrenza interna, che a volte può frenare, ben diverso è il discorso per Nils Politt, uomo di riferimento assoluto del team tedesco per le classiche, specialmente del Nord, nelle quali aveva mostrato grandi qualità in passato. A parte qualche sporadico piazzamento, il classe 1994 è invece lontano dal suo livello e non riesce mai ad essere realmente presente al momento della bagarre nei grandi appuntamenti. Confermando le difficoltà degli ultimi anni, la stagione prosegue senza acuti, non riuscendo neanche realmente a farsi trovare pronto per supportare i compagni.

Al primo anno in squadra ci si aspettava inoltre qualcosa in più da Bob Jungels. Il lussemburghese era reduce dal brillante successo di tappa al Tour 2022, ma per tutta la stagione è rimasto nell’ombra, fra compiti di sostegno ai vari capitani e una condizione probabilmente non eccezionale. Il doppio impegno Giro-Tour, portato comunque a termine, ha assorbito buona parte delle sue energie e non gli ha dato modo di provare a brillare in altri palcoscenici, come le Classiche di un giorno più adatte alle sue caratteristiche. Su 74 giorni di corsa è entrato solo due volte fra i primi 10 di giornata e una di queste era il Campionato nazionale, chiuso peraltro al secondo posto.

– Sergio Higuita
— Maximilian Schachmann
— Sam Bennett

Classifica UCI

Decima nella graduatoria a squadre al termine della stagione, la formazione tedesca si situa tranquillamente a metà classifica per questo primo anno del ranking, probabilmente sotto le aspettative a livello complessivo ma senza grandi problemi, e per il momento non sembra rischiare di essere coinvolta nella lotta per non retrocedere.

Miglior Momento

Il Tour de France ha fruttato due successi molto pesanti per la squadra tedesca. Se quello di Jai Hindley sui Pirenei aveva contribuito ad accendere speranze, poi svanite, e aveva anche portato una entusiasmante quanto fugace Maglia Gialla, quello di Jordi Meeus nell’ultima tappa ha contribuito a ingentilire di parecchio un bilancio che, in fin dei conti, non sarebbe stato granché brillante senza quella vittoria. Il 25enne belga ha raccolto sugli Champs Elysées la vittoria più importante della sua carriera, precedendo corridori come Jasper Philipsen e Mads Pedersen ed entrando così da protagonista assoluto in una delle foto più ambite della corsa più importante al mondo.

Bilancio Bora - hansgrohe 2023

Volate - 6.5
Classiche - 5
GT - 7

6.2

Un organico livellato verso l'alto ha consentito una presenza costante sugli scenari più importanti e ha fruttato alcune vittorie di grande spessore, ma alla fine è mancato l'acuto. I successi di tappa nei Grandi Giri sono probabilmente la fetta più consistente dell'attivo stagionale, a fronte di un rendimento sotto tono nelle Classiche più importanti del calendario.

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