Giro d’Italia 2020, Matt White (DS Mitchelton-Scott): “È una delle edizioni più difficili che abbia visto negli ultimi venti anni”

Anche a distanza di qualche giorno dalla presentazione, continuano ad arrivare reazioni riguardo al percorso del Giro d’Italia 2020. Dopo le dichiarazioni di alcuni attesi protagonisti, quali Vincenzo Nibali, Richard Carapaz e Peter Sagan, e del DS della Jumbo-Visma Merijn Zeeman, è la volta di un altro direttore sportivo, Matt White, di analizzare il tracciato della corsa rosa. Il DS della Mitchelton-Scott, squadra che ambisce certamente ad essere protagonista durante la 103esima edizione del Giro e che potrebbe contare (in caso di partecipazione) sui gemelli Adam e Simon Yates e su Esteban Chaves per andare all’assalto della classifica generale, ammette che il percorso del primo GT stagionale non è assolutamente semplice e che bisognerà fare attenzione sin dalle prime frazioni.

Questa è una delle edizioni più difficili che abbia visto negli ultimi venti anni – esordisce White – La cosa che per me spicca maggiormente è la lunghezza delle tappe, ci sono dieci tappe oltre i 200 chilometri. Penso che ci sia solo una tappa al Tour de France che supera i 200 e al Giro ce ne sono ben dieci. Credo che la media dei chilometri al giorno sia di circa 170, considerando anche che ci sono tre brevi cronometro”.

Bisognerà essere pronti sin da subito – prosegue il DS della squadra australiana – non perdere tempo nella prima tappa, poi anche nella quarta e quinta tappa in Sicilia, con la scalata dell’Etna. Penso che le prove contro il tempo siano abbastanza buone, non sono troppo lunghe. La prima e l’ultima sono piuttosto piatte e semplici, mentre la più lunga è sicuramente più difficile”.

Sarà ovviamente importante fare attente ricognizioni delle tappe, soprattutto di quelle più difficili: “Oltre all’Ungheria, dove non andremo in ricognizione, dovremo andare a provare dodici tappe. Ci sono un sacco di arrivi nuovi che non si erano mai visti prima e ci sono un sacco di finali difficili che vale sicuramente la pena controllare. Quindi, nei prossimi quattro o cinque mesi noi direttori sportivi controlleremo una grossa fetta del Giro”.

“È un Giro tosto, nell’ultima settimana ha cinque tappe di montagna e tre di loro sono oltre i 200 chilometri, più la cronometro. Le tappe otto, nove e undici, nella seconda settimana, sono sicuramente la parte più facile del percorso ma l’ultima settimana è brutale“, conclude White.

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