Giro d’Italia 2018, Elia Viviani pronto al rush finale: “Bisogna tenere duro fino alla fine”

Elia Viviani ha un’altra buona occasione al Giro d’Italia 2018. Pur senza sbilanciarsi, il corridore delal Quick-Step Floors vede nella frazione di Iseo una possibilità di aumentare il suo bottino in questa edizione della Corsa Rosa, nella quale sinora ha già raccolto tre successi parziali. Frazione che potrebbe essere dedicata ai fuggitivi in ragione di un tracciato piuttosto nervoso nella prima parte e sinuoso nel finale, prevede tuttavia molta pianura per cercare di rientrare, con le ruote veloci che potrebbero cercare di controllare  per giocarsi il successo allo sprint.

Le tattiche in squadra non sono ancora del tutto definite, con la salita presente dopo pochi chilometri dal via che metterà un po’ di pepe alla corsa. “Non è lunghissima e quindi chi fa un’azione può pensare di portarla all’arrivo, vedremo domani – commentava ieri – C’è da valutare anche il fatto che in questo Giro non è mai arrivata la fuga del mattino. Credo che nella storia degli ultimi 10/15 anni non sia mai successo in due settimane di Giro. Prevedo una partenza abbastanza critica e molto veloce su quella salita, che non è neanche di categoria, però penso che 10 km con 550 metri di dislivello sia una salita vera. La nostra tattica sarà quella di cercare di controllare. I ragazzi sanno che ritmo posso tenere in salita e saranno con me, come avete visto in tutte le altre occasioni, e quando saremo in cima tireremo le somme: quanto ritardo avremo, se saremo nel gruppo più numeroso, e in quel caso decideremo se controllare la corsa. Ovvio che dovremo aspettare dopo 10 km di gara”.

Il capitano della squadra belga, costruita attorno a lui per questa occasione ha inoltre fatto il punto della situazione complessiva, a sole quattro tappe dalla passerella conclusiva nella capitale. “Bisogna tenere duro fino alla fine – aggiunge –  Siamo arrivati all’ultima settimana e non penso che il grosso sia fatto, perché adesso arrivano quattro tappe impegnative prima di Roma e ci sarà da difendersi ancora. Roma è il prossimo obiettivo, domani lo sarà anche, però dobbiamo vedere come parte la tappa e poi vediamo come comportarci. Ormai tra cinque giorni saremo a Roma e dobbiamo stringere i denti altri quattro, prima di arrivare al gran finale”.

Le ultime tappe con la scalata del Monte Zoncolan e l’arrivo di Sappada hanno messo a dura prova la Maglia Ciclamino, che ha vissuto una altalena di emozioni nella scorsa settimana: “Per fortuna abbiamo preso morale con la vittoria a Nervesa della Battaglia, perché dopo la botta di Imola è ovvio che il morale era sotto i piedi e dovevamo reagire. Le due vittorie in Israele sono sempre al Giro, ma sono passati dieci giorni ed era giusto dare un altro input a tutta la squadra per il lavoro che fanno. Abbiamo passato bene le tappe di Zoncolan e Sappada, che sono state corse abbastanza forte. Quella di Sappada perché tutti intravedevano il giorno di riposo e un po’ perché la fuga voleva andare via, è stata una tappa fatta velocissima, quindi ci stava il giorno di riposo e questa cronometro”.

Ora Viviani ha solamente 40 punti di margine sul suo avversario diretto Sam Bennett per la conquista della Maglia Ciclamino, un buon vantaggio, ma che di certo non pul farti riposare sugli allori. “Sento il fiato sul collo di Bennett, ma lo sentivo di più la sera della tappa di Imola – commenta in conclusione – È ovvio che i 40 punti di vantaggio non mi possano far stare tranquillo, soprattutto con una tappa come quella di domani dove lui potrebbe inventarsi qualcosa”.

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