Giro d’Italia 2017, Etna regalato a Quintana? “Starò meglio nella prossima tappa di montagna”

Nairo Quintana non può che sorridere dopo la quarta tappa del Giro d’Italia 2017. Sin dalla vigilia della prima tappa di salita, il colombiano aveva ammesso che avrebbe corso sulla difensiva, dovendo soprattutto preoccuparsi di non perdere tempo dai rivali. Un atteggiamento raro per il temibile scalatore della Movistar, che solitamente è lo spauracchio di tutti in salita. Consapevole di arrivare alla Corsa Rosa privo del ritmo di gara dopo il tanto allenamento in altura in Colombia, il Condor sapeva che ieri si sarebbe dunque dovuto difendere, nella speranza di non concedere nulla ai rivali.

E così è andata perché la tappa ha offerto ben pochi attacchi da parte degli uomini di classifica, a partire da un timido attacco di Vincenzo Nibali, per sua stessa ammissione votato più a vedere le reazioni degli altri che a fare danni. Una situazione che ha chiaramente favorito Quintana, che ha potuto peraltro godere della compagnia di Andrey Amador, primo a tirare per rientrare sul siciliano. “Nella salita finale abbiamo controllato bene, soprattutto quando Andrey è rientrato su Nibali – si rallegra lo scalatore sudamericano – La salita era difficile, ancor di più con il vento frontale. Per questo non c’è stata grande selezione in gruppo. Quando Nibali ha attaccato il ritmo era abbastanza alto. I miei compagni sono stati eccezionali e non posso ringraziarli abbastanza per quello che fanno per me”.

Un’occasione dunque persa per i suoi rivali? Probabilmente sì, come lascia intendere lui stesso, anche perché ora ci saranno alcune tappe relativamente tranquille che permetteranno al capitano degli spagnoli di accumulare chilometri importanti nelle gambe. E sul Blockhaus, in programma domenica prossima, si presenterà presumibilmente con tutt’altro spirito. “L’obiettivo qui era di non perdere tempo – ribadisce – Manco di giorni di gara rispetto agli altri. Era il mio primo approccio concreto con le grandi salite dal mio ritorno dalla Colombia. Era anche l’occasione per capire a che punto sono in questo Giro. Questa prima settimana mi dovrebbe permettere di continuare a migliore… penso che starò meglio nella prossima tappa di montagna“.

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