Virtu Cycling, Riis vuole tornare Professional poi WT puntando al Tour 2021 con Fuglsang

Bjarne Riis spera di poter presto tornare nel ciclismo che conta. Attualmente impegnato con la Virtu Cycling, formazione continental danese, il discusso vincitore del Tour de France 1996 ed ex team manager della Saxo Bank vuole infatti cercare di far crescere la sua squadra già dal prossimo anno per ottenere licenza Professional. Per farlo vorrebbe provare a coinvolgere più sponsor, puntando ad una forte identità nazionale, anche nell’ambito dei corridori, con chiaramente un tocco internazionale aggiuntivo, anche a seconda degli interessi degli sponsor. Secondo quanto riporta BT, l’obiettivo è dunque di passare il seconda divisione il prossimo anno per compiere un primo passo verso il WorldTour, step che potrebbe poi essere affrontato già nella stagione successiva.

“Il tempo è un fattore importante e non vogliamo troppo stress al momento – spiega Riis – Ora puntiamo a diventare Professional il prossimo anno e, se trovassimo gli sponsor giusti, non è irrealistico poter avere una formazione WorldTour nel 2020 e a quel punto essere pronti per la partenza del Tour in Danimarca nel 2021. Sarebbe fantastico”.

Al momento la situazione comunque è ancora tutta in divenire, con il nuovo nome che potrebbe non essere direttamente associato ad uno sponsor, ma qualcosa di più identitario a livello nazionale, con l’intenzione eventualmente di portare più sponsor minori a coprire il budget piuttosto che uno o due grandi sponsor. Il budget potrebbe essere intorno ai 15 milioni di euro, che Riis ritiene sufficiente per poter costruire una buona squadra in supporto sostanzialmente al grande sogno di riportare un danese in giallo a Parigi.

Il nome scelto è quello di Jakob Fugslang, che l’esperto team manager ritiene possa ancora avere “ancora cinque anni ai massimi livelli davanti a sé”. Affiancato da elementi in grado di supportarlo in salita, l’attuale corridore della Astana è l’uomo attorno al quale Riis vuole costruire la sua nuova squadra, in cui vorrebbe trovare posto anche per altri talenti nazionali, come Michael Valgren, ad esempio.

“Non siamo lontani dal chiudere una grande sponsorizzazione – rivela al portale danese – Ne stiamo parlando con più di 50 aziende e c’è ancora molto lavoro da fare. Capisco che molti sponsor hanno dubbi al riguardo vista la recente storia di doping, ma ormai c’entra sempre meno. Il ciclismo ha dimostrato quanto è andato avanti e quanto le cose son cambiato. Abbiamo incontrato molte persone e tutti dicono che è un progetto interessante”.

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