Trofeo Laigueglia 2024, Lenny Martinez: “Una sensazione incredibile, vincere così ti dà qualcosa in più”

Lenny Martinez conferma l’ottimo momento di forma con il successo al Trofeo Laigueglia 2024. Vincitore in solitaria della classica di apertura del calendario italiano, il corridore della Groupama – FDJ ottiene infatti la sua seconda vittoria stagionale in sei giorni di gara quest’anno, tra i quali anche l’ottimo risultato alla O Gran Camiño, conclusa in seconda posizione, battuto dal solo Jonas Vingegaard (Visma|Lease a Bike). Una corsa perfetta per il talentuoso scalatore francese quella odierna, vissuta all’attacco e senza paura di perdere, sfruttando al meglio le sue qualità in salita, ma mostrando anche una ottima capacità di lettura della corsa e una sorprendente abilità anche al passo viste le sue caratteristiche fisiche.

“Una sensazione incredibile – commenta dopo l’arrivo – Vincere in questo modo, dopo aver praticamente dovuto fare una cronometro per evitare di essere ripreso dagli altri, con un testa a testa con l’avversario che si stava avvicinando, è davvero qualcosa di incredibile. È qualcosa di cui ancora non riesco a capacitarmi del tutto… Vincere così, in questo modo, ti dà qualcosa in più”.

Un successo peraltro nato non proprio per caso, ma che non si aspettava completamente visto il percorso, non proprio ideale per un corridore con la sua struttura fisica, specialmente in una giornata così ventosa che rischiava di respingerlo. Pronto a mettersi al servizio del suo compagno Romain Gregoire, più adatto di lui in un possibile finale allo sprint, il classe 2003 si è invece ritrovato davanti a giocarsi le proprie carte e non si è tirato indietro, una volta capito che il suo progetto iniziale era saltato.

“A due giri dalla fine volevo forzare in salita perché pensavo che Ayuso e Romain sarebbero rientrati – spiega – A quel punto io avrei potuto dare una mano a Romain, ma non sono rientrati. Quindi ho capito che ce la giocavamo noi davanti e nel finale ho attaccato proprio in cima, facendo la discesa a tutta. A quel punto è diventata una sorta di cronometro e, per fortuna, poi è arrivato Capo Mele, dove sono riuscito a far valere le mie qualità da scalatore, riuscendo a resistere al ritorno degli altri”.

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