Parla l’automobilista dell’incidente con Chirico e Clarke: “Ma quale speronamento? Non so la dinamica, ma non hanno toccato la mia auto. Io minacciato da uno di loro”

L’automobilista coinvolto nell’incidente con Luca Chirico e Simon Clarke racconta la sua versione dei fatti. L’episodio era accaduto a Porto Ceresio, vicino Varese, e il corridore della DroneHopper-Androni aveva raccontato quanto accaduto sui social. Un racconto che, però, l’automobilista ha voluto smentire contattando Varesenews tramite il suo avvocato. Secondo l’automobilista, un quarantasettenne che ha preferito non rivelare le sue complete generalità, non ci sarebbe stato nessuno speronamento e sarebbe stato lui ad essere vittima di insulti da parte dei due ciclisti, tanto da aver poi avvicinato una pattuglia della Guardia di Finanza che era nei paraggi perché preoccupato per la sua incolumità.

Ma quale speronamento? – ha esordito –  Io andavo dritto per la mia strada e addirittura sono stato più volte apostrofato e minacciato da uno dei due, tanto da essermi rivolto a una pattuglia della guardia di finanza per far valere le mie ragioni. […] I due ciclisti si sono appaiati e mentre sorpassavo, la mia compagna ha fatto loro la classica domanda retorica: ‘Ma in fila indiana no?’. E siamo andati oltre. Tuttavia poco dopo uno dei due ciclisti mi ha sorpassato a sinistra dandomi un forte colpo allo specchietto e pronunciando la frase: ‘Va che ti vengo a prendere’. […] Non ci ho dato molto peso, fino all’arrivo ad uno stop dove lo stesso ciclista mi ha chiamato e ha pronunciato questa frase: ‘Adesso scendi che ti gonfio’ “.

L’automobilista, che si è detto dispiaciuto che il ciclista coinvolto fosse caduto, ha spiegato anche com’è andata con le forze dell’ordine: “Pochi istanti dopo è transitata una pattuglia della Finanza e le sono andato appresso attirando l’attenzione coi fari abbaglianti perché mi sono sentito minacciato dalla frase pronunciata dal ciclista. Poi è arrivata la pattuglia della polizia locale a sirena invitandomi a raggiungere un vicino parcheggio dove c’era anche l’altro ciclista, con un graffio ad una gamba che sosteneva l’avessi speronato. Assieme alla polizia locale e ai militari della Finanza ho mostrato la mia auto priva si segni sulla carrozzeria, ma nulla è stato verbalizzato. Nel frattempo ho tentato di avvicinarmi al ciclista che sosteneva l’avessi investito ma anche lui con fare piuttosto minaccioso mi ha allontanato”

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