Bilancio Squadre 2022: Drone Hopper – Androni Giocattoli

Un anno a dir poco travagliato, il 2022 della Drone Hopper – Androni Giocattoli. La formazione italiana voleva attestarsi nuovamente come una delle garanzie a livello Professional, ma i problemi che la realtà diretta da Gianni Savio ha incontrato con la nuova sponsorizzazione (un’azienda spagnola) ne hanno a dir poco condizionato il rendimento e la resa, così come gli infortuni di alcuni corridori chiave. La stagione era anche iniziata bene, con una serie di vittorie e di piazzamenti in corse di buon livello, ma con l’andare dei mesi il morale è andato in calando e l’attività ha dovuto ridimensionarsi, tanto che a fine luglio la squadra ha consentito a due dei talenti più interessanti del gruppo, Andrea Piccolo, che peraltro era appena arrivato dalla Gazprom, e Jefferson Cepeda, di accasarsi altrove. La squadra ha comunque onorato sempre i suoi impegni, consentendo ai corridori di affrontare gare importanti fino al termine del calendario.

TOP

La squadra italiana ha esultato in sei occasioni e per due volte il merito è stato di Natnael Tesfatsion. 23enne, connazionale di Biniam Girmay, l’eritreo si è imposto nella classifica generale del Tour of Rwanda e poi ha saputo piazzare la zampata in una tappa della Adriatica Ionica Race, chiudendo peraltro al secondo posto della generale, dopo un Giro d’Italia cha ha dovuto abbandonare per una caduta. Complessivamente, Tesfatsion ha saputo essere spesso protagonista, come testimoniano i tanti piazzamenti ottenuti in corse di alto livello, come la Settimana Coppi e Bartali e il Tour of the Alps, oltre che all’esigente Giro dell’Appennino, dove è stato secondo dimostrando peraltro di avere qualità e, soprattutto, potenzialità per far bene su diversi tipi di terreni, dalla salita alle volate. Così, per lui si sono aperte le porte del WorldTour, visto il contratto firmato con la Trek-Segafredo.

Un successo è stato portato a casa anche da Eduardo Sepulveda, autore nel complesso di una discreta annata. Lo scalatore argentino è tornato ad alzare le braccia al cielo dopo sei anni conquistando la tappa regina del Giro di Turchia, dove ha vestito anche la maglia di leader prima di perderla nella penultima (poi rivelatasi ultima) frazione. Al Giro d’Italia, invece, il 31enne è stato un po’ sottotono, cogliendo poi altri piazzamenti nel finale di stagione tra Sazka Tour e Tour de Langkawi ma, soprattutto, trovando un contratto per il 2023 con una squadra importante come la Lotto-Dstny, che, seppur non più WorldTour, avrà la possibilità di correre tutte le corse di prima divisione nella prossima stagione.

Non sono arrivate vittorie per Mattia Bais e Filippo Tagliani, ma entrambi sono stati in grado di mettersi in mostra nell’evento più importante dell’anno per il team, il Giro d’Italia. Cinque fughe a testa, tre delle quali nella prima settimana, hanno permesso loro una buona visibilità e, alla fine, di salire sul podio finale della Corsa Rosa grazie ai successi in due classifiche minori, quella dei chilometri in fuga e quella dei traguardi volanti.

Ci ha corso in pratica per poco più di un mese, ma Andrea Piccolo ha fatto comunque in tempo a lasciare il segno in squadra. Prima di passare alla EF Education-EasyPost, il lombardo ha raccolto ben cinque piazzamenti nelle top-10 di giornata, fra cui il notevole secondo posto al Circuito de Gexto, alle spalle di un potenziale campione come Juan Ayuso, e il quarto posto alla prova in linea del Campionato italiano.

Difficile, invece, giudicare la stagione di due “big” del team, Jhonathan Restrepo ed Eduard Grosu. Tutti e due hanno conquistato una vittoria, con il velocista rumeno che ha trovato anche altri piazzamenti durante l’anno, ma a pesare su entrambi sono gli incidenti riportati al Giro di Grecia, che li costringono a saltare il Giro d’Italia. Caduta che ha compromesso soprattutto l’annata del colombiano, rimasto lontano dalle corse per tanti mesi, e che ha poi influito anche sulle poche e ultime gare alle quali ha partecipato nel finale di stagione.

+++ Natnael Tesfatsion
++ Eduardo Sepulveda
+ Andrea Piccolo

FLOP

Santiago Umba è giovane, giovanissimo, e per questo avrà tempo di riscattarsi. Il colombiano, però, si era avvicinato al 2022 sull’onda delle tante buone cose fatte vedere nell’annata precedente. In questi 300 giorni di calendario, però, Umba non è riuscito a ripetersi, rimanendo spesso nell’ombra, anche in competizioni in cui il campo partenti gli avrebbe permesso, potenzialmente, di eccellere. Come detto, le aspettative erano molto alte e c’è tutto il tempo necessario per rifarsi.

Juan Diego Alba invece inizia a essere corridore più esperto, ma la sua terza stagione da professionista è stata in linea con le due precedenti, trascorse anonimamente con la maglia della Movistar. Pochissimi i lampi, fra Venezuela e Rwanda, per un corridore che aveva incantato al Giro U23 del 2019. Da vedere ora se Alba avrà modo di proseguire la carriera, visto che al momento risulta nella lista dei corridori senza contratto per il 2023.

Da buon combattente, Edoardo Zardini ci ha provato fino alla fine, senza però ottenere i risultati probabilmente sperati. Così, dopo una stagione in cui ha sfiorato la vittoria di tappa al Giro di Grecia ed è riuscito a mettersi in luce provando la fuga alla Coppi&Bartali e alla Adriatica Ionica Race, il veronese ha deciso di appendere la bicicletta al chiodo. Quello che diventerà poi il suo ultimo Giro d’Italia non lo ha visto emergere sul piano dei tentativi di andare in avanscoperta.

– Edoardo Zardini
— Juan Diego Alba
— Santiago Umba

Miglior Momento

Il successo di Natnael Tesfatsion in cima al Monte Grappa, nella seconda tappa della Adriatica Ionica Race, è stato sicuramente un istante emozionante per la squadra di Savio, nel corso di una stagione complicata. Dal punto di vista del peso del risultato, vista anche la qualità del campo partenti, la prestazione sfoderata da Andrea Piccolo, all’ultimo giorno con questa maglia addosso, al Circuito de Gexto è stata sicuramente memorabile. Il magentino ha dato battaglia al cospetto di grandissimi nomi, tenendoseli dietro praticamente tutti, a eccezione di un’altra grande promessa del ciclismo internazionale, Juan Ayuso.

 

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