Parigi-Tours, la sorpresa Ryley Sheehan: “Il mio passato nel ciclocross mi ha aiutato, il finale è stata pura adrenalina”

Forte emozione all’arrivo per Riley Sheehan dopo aver conquistato la Parigi-Tours 2023. La 117esima edizione della corsa francese si è chiusa con una delle più grandi sorprese della stagione: il corridore classe 2000, stagista della Israel-Premier Tech è riuscito a disputare una gara pazzesca, mantenendosi sempre nelle prime posizioni ed è stato abile nell’inserirsi nel gruppetto giusto che poi si è giocato la vittoria. Dopo aver disputato diverse corse negli Stati Uniti d’America, il ciclista nativo di Boulder in Colorado dal primo agosto scorso è corre come stagista per la formazione israeliana e dopo questa inaspettata ma convincente vittoria può sicuramente sperare in un futuro roseo nel ciclismo.

Stamattina non mi sono svegliato pensando di vincere la gara – risponde sorridente Sheehan all’arrivo ai nostri microfoni – Ma sapevo che con la squadra potevamo fare un buon risultato […] Sapevo che in tutti i settori di sterrato dovevo essere davanti, restando calmo e tranquillo, assicurandomi di tenere una buona posizione. Nell’ultima salita ho dato tutto, non mi sono guardato alle spalle e sono andato spedito al traguardo. Abbiamo formato un bel gruppo e abbiamo lavorato tutti insieme e poi allo sprint ho vinto.”

Chiave per il successo è stato il suo passato da crossista: “Da giovane ho fatto ciclocross e mi ha aiutato tanto per vincere la gara, adoro questo tipo di strade. Al momento della volata non ho pensato, è stata pura adrenalina, in una volata come quella tutti erano a tutta e tutto poteva succedere, anche se la Groupama era chiaramente il pericolo maggiore”.

Corridore sconosciuto ai più, con pochissima esperienza in Europa se non una mezza stagione a livello giovanile con una squadra dilettantistica francese, lo statunitense deve ancora scoprirsi: “Non mi sono mai messo in una categoria come corridore. Se c’è un traguardo, sono pronto a vincere. In montagna non so cosa posso fare, vedremo”, aggiunge ridendo, mentre sul suo futuro ancora non si sbilancia.

“Non posso dire ancora nulla al momento sul mio futuro, ma sono ottimista e entusiasta per il futuro – aggiunge – Al momento non so come possa essere il mio futuro. Spero buono. Sono uno stagista dal primo di agosto, non posso dire niente sulla prossima stagione ma spero di poter fare sempre meglio e che questa vittoria mi possa aiutare. Voglio continuare a correre in Europa, è qui che batte il mio cuore ciclistico. Al momento vivo con la valigia in mano, ma faccio base a Girona, in Spagna, e spero di esserci anche il prossimo anno”.

Infine, qualche accenno al suo background: “Sono cresciuto a Boulder, in Colorado. Crescendo ho visto molte corse, ce ne erano molte prima negli USA, come il Giro di California, inoltre mio padre era un ciclista (Clark, attualmente direttore sportivo alla Human Powered Health, ndr). Sono cresciuto andando a molte corse negli Stati Uniti, andavo molto in bicicletta ed ho coltivato per anni la mia passione. Ogni anno è cresciuta e continua a crescere”.

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