Coronavirus: Colombia ferma il ciclismo fino al 30 maggio, Venezuela a tempo indeterminato

Il coronavirus colpisce in tutto il mondo. Se la maggior parte delle corse in questo momento sono incentrate in Europa, portando a oltre trenta corse cancellate tra uomini e donne (parliamo solo di corse registrate UCI, senza contare dilettanti e juniores), ovviamente anche in Sudamerica arrivano misure di sospensione. Quasi contemporaneamente sono arrivati infatti gli annunci del Ministro dello Sport del Venezuela e della Federazione Ciclismo della Colombia. Il primo, Pedro Infante, ha comunicato a tutte le federazioni sportive del paese di sospendere le attività con effetto immediato, una direttiva immediatamente ripresa e rilanciata dalla federciclismo locale che ha annunciato “a tutti i rappresentanti di associazioni, club e squadre di astenersi dal realizzare qualsiasi attività ciclistica per adeguarsi alla campagna di protezione dal contagio del coronavirus o CoVID-19”. Una decisione che vale, sino a comunicazione contraria.

Nel paese degli escarabajos bisognerà invece stare fermi, seguendo una circolare del ministero dello sport, fino al 30 maggio. Una scelta decisamente più rigida rispetto a quanto stanno facendo in questi giorni nel Vecchio Continente, in cui le misure sinora sono state prese, nella maggior parte dei casi, al massimo sino al 3 aprile.

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