Tre Giorni di La Panne 2017, Gilbert pronto per il Fiandre: “Posso puntare alla vittoria, rimpiango non esserci stato in questi anni”

Philippe Gilbert si candida sempre più a un ruolo da protagonista per il Giro delle Fiandre 2017. Autore di una ottima primavera sinora, il corridore della Quick-Step Floors si è preso di forza il suo primo successo con la sua nuova maglia conquistando oggi la prima tappa delle Tra Giorni di La Panne 2017. La sua doppia accelerazione sul Grammont gli ha permesso di staccare tutti, arrivando in solitaria al traguardo, resistendo poi al ritorno degli avversari nei 12 chilometri rimanenti.

“La forma è buona e in queste settimane ho fatto delle buone prestazioni, in supporto alla squadra o in prima persona – commenta in sala stampa – Finora le cose erano andate davvero molto bene, ma ora sono contento di vincere in prima persona, che è sempre una bella soddisfazione. Oggi mi sentivo davvero bene. Quando nel gruppo davanti, con una trentina di secondi di vantaggio, ho detto alla squadra che ci avrei provato sul Grammont”.

Con il suo scatto è dunque riuscito a fare la differenza sul celebre muro, confermando l’ottima forma nel tratto verso il traguardo, nel quale ha guadagnato ulteriore terreno su uno specialista della cronometro come Luke Durbdrige. “Sapevo di dover fare la differenza in salita perché dopo sarebbe stato più difficile, anche con il vento – spiega – Dopo la salita ho cercato di dosare lo sforzo, accelerando quando serviva. Il vantaggio non era altissimo e qualcuno più fresco sarebbe potuto rientrare. Non era assolutamente scontato contro uno specialista, ma ho dato il massimo”.

A questo punto ovviamente il belga è il grande favorito per la vittoria finale della breve corsa a tappe, anche se ammette di non conoscere benissimo il tracciato della crono decisiva, preferendo quindi non sbilanciarsi ancora. “Sicuramente ora ci pensiamo alla vittoria finale – ammette – Ma non ho studiato la crono nel dettaglio. Ci sono molte curve e dovrebbe essere tecnica, il che potrebbe essere buono per me. Anche se ci sono ancora due tappe… Durbridge è uno specialista, ma anche io sono in forma”.

Più che alla Tre Giorni di La Panne, il pensiero però vola soprattutto a domenica prossima, quando si correrà il Giro delle Fiandre, una corsa da sempre nel suo cuore, nella quale tornerà a potersi giocare il successo. “Quando sei in una condizione come la mia, puoi puntare alla vittoria – confessa – Voglio fare bene al Fiandre e voglio vincere, ma come già detto sarebbe un errore propormi come il leader della squadra. La nostra forza è la squadra. Siamo numerosi a poter vincere e questo è l’obiettivo. Poi, in base a come andrà la corsa, dovremo giocarci la nostra carta migliore. La cosa più importante è che la vittoria sia nostra, anche se, ovviamente, mi piacerebbe vincere”.

Assente dalla corsa dal 2012, quando ottenne un anonimo 75° posto (peggior risultato della sua carriera), l’ex iridato in precedenza aveva sempre mostrato un buon feeling con la Ronde, come confermano i suoi due podi nel 2009 e 2010 e il nono posto del 2011. Una lunga assenza quasi forzata, ma per la quale non nasconde il rammarico. “Per certi versi è incomprensibile – ammette – Ma in realtà non avevo scelta. Una scelta che rimpiango, ma ora sono contento di esserci e di poter competere per la vittoria”.

Negli anni della sua ascesa, sostanzialmente corrispondenti al suo periodo precedente la BMC, correva quasi tutte le classiche, dimostrando una continuità invidiabile, tanto che era considerato tra i pochi a poter vincere tutte le classiche Monumento (Vincitore di Liegi e Lombardia, è salito due volte sul podio anche di Sanremo e Ronde), ma dal suo passaggio alla compagine statunitense qualcosa è cambiato, in particolare sul pavé. Nello squadrone americano c’era sempre infatti un altro uomo di riferimento per le pietre del Nord e lui fu dirottato maggiormente su altre corse, in moda da non pestarsi i piedi. Ben diverso ora l’atteggiamento in casa Quick-Step Floors, complice anche uno status decrescente di Tom Boonen, oltre che suo.

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