Milano-Sanremo 2018, fenomenale Nibali – beffati i velocisti

Vincenzo Nibali conquista la Milano – Sanremo 2018. Con un numero da fuoriclasse sul Poggio, il capitano della Bahrain – Merida riesce ad anticipare il gruppo con tutti i velocisti, realizzando una vera e propria impresa. Il siciliano riporta così la bandiera italiana sul gradino più alto del podio, ponendo fine ad un’astinenza che durava dal 2006. Velocisti beffati per pochi metri, con Caleb Ewan (Mitchelton – Scott) costretto ad accontentarsi della seconda posizione, malgrado un’ottima gestione della gara. Completa il podio di giornata Arnaud Démare (Groupama – FDJ). Solo sesto l’attesissimo Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) che, diversamente da altre occasioni, ha giocato di rimessa senza raccogliere molto. Nono posto per Sonny Colbrelli (Bahrain – Merida), bravo nel non perdere mai le prime posizioni nel finale convulso.

Partenza, come da tradizione, garibaldina da Milano con diversi tentativi di fuga. Dopo quattro chilometri si sganciano Mirco Maestri, all’attacco nella Classicissima anche nel 2016 e nel 2017, Lorenzo Rota (Bardiani – CSF), Evgeny Kobernyak (Gazprom – Rusvelo), Guy Sagiv e Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy), Sho Hatsuyama (NIPPO – Vini Fantini – Europa Ovini), Charles Planet (Novo Nordisk), Matteo Bono (UAE Team Emirates) e Jacopo Mosca (Wilier – Selle Italia). Il gruppo non reagisce, lasciando spazio ai nove fuggitivi che rapidamente vedono aumentare il margine fino a 7 minuti dopo 50 chilometri.

Il gruppo, diversamente da altre edizioni, preferisce evitare che il distacco si gonfi eccessivamente. In particolare sono la Bora – Hansgrohe e la Sky che di prendere in mano la situazione, rispettivamente con Juraj Sagan e Luke Rowe. Il distacco si assesta nell’ordine dei 6’20” e la corsa entra in una fase di stallo

Un primo cambio di ritmo si registra in vista del primo rifornimento, posto a Campo Ligure: l’arrivo degli uomini della BMC in testa provoca un aumento della velocità, del quale fanno le spese gli attaccanti che vedono crollare il proprio margine. Salendo verso il passo del Turchino, lungo il quale si registra la caduta di André Greipel (Lotto Soudal), che riesce a ripartire, Nikias Arndt (Sunweb) e Lukasz Wisniowski (Sky, viceversa ritiratisi, la tendenza non cambia e allo scollinamento il distacco è di soli 2 minuti. Vantaggio che si mantiene stabile fino al termine della discesa quando la BMC si sposta e di conseguenza il plotone rallenta nuovamente il ritmo.

Gli inseguitori tirano il fiato, con i soliti Rowe e Sagan che si preoccupano di tenere sotto controllo la situazione. Il distacco torna così ad assestarsi sui 5’30” a meno di 120 chilometri dalla conclusione e la corsa rientra in una fase di stallo, scossa dall’arrivo di Tim DeClercq (QuickStep-Floors) in testa a fare l’andatura.

Con l’approssimarsi del traguardo il ritmo aumenta e ai piedi dei Tre Capi i battistrada sono di nuovo sotto tiro con 2’20” da gestire. La velocità in gruppo aumenta e con essa anche il nervosismo. I primi a farne le spese sono Daniel McLay e Simon Clarke (EF Drapac), seguiti poco dopo da Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale), finito a terra dopo una sbandata di un uomo della Cofidis.

I chilometri passano e l’accordo tra i battistrada inizia a venir meno. Uno scatenato Mirco Maestri prova a tenere elevato il ritmo sui Capi e sulla sua ruota restano solamente Rota, Bono e Van Windem.

Sul Capo Berta salta il primo dei favoriti, Marcel Kittel (Katusha – Alpecin) che non riesce a seguire il ritmo dei primi malgrado la buona condizione palesata alla Tirreno – Adriatico. Tutti gli altri favoriti restano nel gruppo dei più forti che, a meno 30, va a riprendere gli attaccanti della prima ora.
Il plotone arriva così compatto ai piedi della Cipressa, lungo la quale è la Groupama – FDJ a prendere in mano le operazioni con Ignatas Konovalovas. Il lituano tiene un ritmo elevato, ma regolare e viene sostituito nel finale da Dylan Van Baarle (Team Sky), il cui passo scongiura ogni velleità di attacco.

La pericolosa discesa della Cipressa viene superata senza problemi, ma ai piedi del Poggio lo sfortunato Mark Cavendish (Dimension Data) si rende protagonista di una bruttissima caduta. Il britannico impatta con uno spartitraffico all’uscita da una rotonda, venendo sbalzato dalla bicicletta. Nel suo incidente restano coinvolti altri atleti tra i quali Philippe Gilbert (QuickStep Floors), Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale) e Alberto Bettiol (BMC), tagliati fuori dalla lotta per il successo.

Ad inizio salita c’è il forcing di Marcus Burghardt (Bora – Hansgrohe) che sorprende il trenino della Bahrain – Merida e guadagna subito qualche metro. Il primo a balzare sulla sua ruota è Jean-Pierre Drucker (BMC) che rilancia, percorrendo il primo chilometro di Poggio da solo. Il gruppo non concede molto spazio e torna sotto, con l’allungo improvviso del campione lettone Krists Neilands (Israel Cycling Academy), sul quale si porta immediatamente Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida). Partito in funzione di stopper, il siciliano si rende conto di aver guadagnato terreno e così rilancia andando via da solo. Alle sue spalle provano a reagire anche Simon Spilak (Katusha – Alpecin) ed Enrico Battaglin (LottoNL – Jumbo), ma nessuno trova la forza di riavvicinare lo Squalo dello Stretto che scollina il Poggio con 10 secondi di vantaggio.

In discesa la situazione non cambia, con Matteo Trentin (Mitchelton – Scott) che tenta di rientrare tutto solo sulla testa della corsa, senza fortuna. Ai due dall’arrivo, con la strada che torna pianeggiante, il margine resta in doppia cifra e il gruppo perde qualche istante per riorganizzarsi. Tutto volge in favore del battistrada, ma ai 1500 metri si forma il treno della Quick-Step Floors per Elia Viviani che cerca di organizzare l’inseguimento. Gli ultimi 1000 metri sono al cardiopalma, ma Nibali, spinto da un pubblico calorosissimo, riesce a tener duro e a 50 metri dall’arrivo si lascia andare ad un’esultanza smisurata per la prima vittoria in carriera alla Milano – Sanremo.

Ordine di arrivo Milano – Sanremo 2018

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