Trek-Segafredo, il team manager Luca Guercilena: “Il Covid ha mostrato la debolezza del ciclismo, ma anche la forza rispetto ad altri sport”

Luca Guercilena tira le somme di un 2020 davvero difficile per il ciclismo. Il team manager della Trek-Segafredo era uno dei principali fautori della ripresa delle corse, ma anche del massimo rispetto dei protocolli e delle misure precauzionali per la salute dei corridori e dei tifosi. La pandemia, d’altronde, non ha risparmiato la sua squadra, anche con uno dei corridori più rappresentativi: la stagione di Giulio Ciccone è infatti stata fortemente condizionata dal coronavirus contratto a inizio settembre, poco prima della Tirreno-Adriatico e in piena preparazione per il Giro d’Italia 2020. Episodi sfortunati a parte, il bilancio del ciclismo in questo 2020 particolare può comunque essere davvero buono.

Abbiamo vissuto giorno per giorno, ma ne è valsa la penaha detto il team manager a Cyclingnews – abbiamo parlato e lavorato insieme da marzo per assicurare che le corse andassero avanti e che il ciclismo riuscisse a mantenere il vantaggio che abbiamo creato sugli altri sport. Abbiamo dimostrato al mondo che lo possiamo fare, e penso sia qualcosa di cui dovremmo essere tutti fieri. C’è stato molto stress, ma penso che le bolle abbiano funzionato. Noi in Trek abbiamo preso precauzioni extra, come tenere i corridori in stanze singole, un cuoco nostro e anche una persona che faceva la spesa per proteggere la bolla. Ha fatto la differenza”.

Guercilena ha poi espresso la propria opinione sulla prossima stagione e su come si debba comportare il mondo del ciclismo: “L’anno prossimo affronteremo una stagione complicata. Dobbiamo essere pronti a usare tutto ciò che abbiamo usato e ha aiutato quest’anno. Abbiamo imparato come fare questo, ora dobbiamo incoraggiare a continuare le corse nel 2021. Il ciclismo è uno sport che muove i milioni. Il Covid ha mostrato la nostra debolezza ma anche la nostra forza rispetto ad altri sport. Se, come al Giro, ci attacchiamo tra di noi, le cose continueranno come sempre, con il calcio e gli altri sport che controllano il business sportivo mondiale. Abbiamo una possibilità di uscirne più forti di prima se stiamo uniti e continuiamo a mostrare la forza e la bellezza del nostro sport“.

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