Movistar, Iván Ramiro Sosa dovrà rimanere fermo due settimane: “Subito dopo l’incidente il camionista ha anche sparato due colpi di pistola per terra”

Iván Ramiro Sosa ha passato davvero un brutto momento. Dopo essere rimasto coinvolto in un incidente con un mezzo pesante mentre si allenava, il corridore colombiano è stato protagonista di una lite con il conducente dell’autocarro che lo ha colpito. Stando ai dettagli emersi subito dopo il fatto, Sosa sarebbe stato minacciato con una pistola, con cui è stato anche colpito al volto utilizzando il calcio dell’arma. L’autista è stato successivamente fermato dalla polizia, ma sia lui che il portacolori della Movistar dovranno comparire nei prossimi giorni davanti all’autorità giudiziaria.

Intanto, emergono altri dettagli sulla vicenda: “I medici hanno prescritto a Iván 15 giorni di assoluto riposo – le parole della madre del corridore, Telma Cuervo, raccolte da Rcn Radio – Stiamo aspettando di sapere della Movistar come comportarci, perché Iván stava proprio per partire per la Spagna. Ovviamente, non è una buona cosa iniziare la stagione in un modo così complicato”.

Cuervo ha raccontato che Sosa si stava allenando da solo, ma era accompagnato da un’altra persona, a bordo di una motocicletta: “Fa sempre così, perché sappiamo che spesso capitano problemi sulle strade, anche se non era mai successo niente di questo tipo. Questa volta, l’autista del camion ha anche sparato due colpi di pistola per terra prima di allontanarsi dal luogo dell’incidente. Iván ha raccontato tutto all’ambulanza, che ha poi chiamato ala polizia, la quale ha arrestato l’individuo. Non pensiamo che tutti i camionisti siano così – la chiusura di Cuervo – Ma ci sono sempre persone che non rispettano i ciclisti”.

Sull’episodio, avvenuto sulla strada che porta dalla capitale Bogotà a Girardot, si è espresso anche il governatore della provincia di Cundinamarca, Nicolás García Bustos: “Condanno totalmente il fatto di cui Iván Ramiro Sosa è stato vittima. Le indagini devono portare a forti sanzioni: una reazione del genere, con un’arma da fuoco, avrebbe potuto avere conseguenze fatali”.

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