Israel Start-Up Nation, Chris Froome: “Posso finalmente dire che il processo di riabilitazione è alle spalle”

Chris Froome finalmente pronto a tornare alle gare. Il corridore della Israel Start-Up Nation, squadra nella quale è approdato questo inverno dopo undici stagioni alla Sky/Ineos, in questa stagione vuole cercare di tornare al successo dopo un 2020 difficile e privo di risultati di rilievo. L’esordio del 35enne avverrà il prossimo 21 febbraio all’UAE Tour, mentre successivamente il britannico sarà al via della Volta a Catalunya, prime due gare nel percorso che lo porterà verso il suo grande obiettivo stagionale, il Tour de France 2021. Il keniano bianco negli ultimi mesi ha lavorato e si è allenato in California per cercare di tornare ai livelli mostrati fino a prima del terribile incidente del giugno 2019, quando una caduta durante la ricognizione della cronometro del Giro del Delfinato gli provocò diverse fratture e mise a rischio il proseguimento della sua carriera.

Non era così che volevo concludere la mia carriera, con un incidente, con un livello così basso – ha dichiarato Froome in un’intervista apparsa sul sito Red Bull – Voglio essere in grado di interrompere la mia carriera alle mie condizioni, sento di avere ancora molto da dare“.

Determinato a tornare al meglio, il 35enne si è sottoposto ad alcune visite che hanno evidenziato un calo del 20% nella funzionalità del quadricipite della gamba destra, oltre a mostrare che una vite chirurgica stava perforando un osso. Dopo le cure, su consiglio di Cameron Wurf il britannico si è rivolto a Red Bull per iniziare il programma di riabilitazione: “Cameron Wurf, un mio ex compagno di squadra e buon amico alla Ineos, mi ha presentato Per (Lundstam, direttore delle prestazioni degli atleti per Red Bull, ndr) qui a Santa Monica. Per è stato estremamente aperto, disponibile e gentile da permettermi di partecipare alle sessioni presso la struttura di Santa Monica“.

Posso finalmente dire che ho fiducia che il processo di riabilitazione sia alle mie spalle – ha proseguito Froome – [Quella alla gamba destra] Sarà sempre una debolezza su cui dovrò lavorare fino alla fine della mia carriera. Ma in termini di dati, che vedo sulla bici, ho ottenuto lo stesso bilanciamento tra gamba sinistra e destra, se non addirittura migliore, rispetto a prima dell’incidente. È estremamente incoraggiante”.

“Ho ancora molto lavoro davanti a me, incentrato sulla forma per le gare, ma come punto di partenza questo lavoro mi ha messo davvero in buona posizione“, ha concluso il neo corridore della Israel Start-Up Nation.

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