Giro d’Italia, arrivo a Roma fino (almeno) al 2026? La Capitale alza l’asticella per “rilanciare l’immagine di una città moderna”

Il Giro d’Italia 2023 sarà banco di prova per Roma in vista dei prossimi anni. L’accordo tra la Capitale e RCS Sport sembra infatti destinato ad essere per più di una stagione, con una proposta da parte della giunta di Roberto Gualtieri per stabilire l’arrivo della Corsa Rosa sulle strade dell’Urbe sino al termine del mandato del Sindaco, ovvero sino al 2026. L’idea è dunque quella di associare, almeno per qualche anno, la conclusione della più grande corsa ciclistica del paese nella sua capitale, così come succede al Tour de France con Parigi e alla Vuelta a España con Madrid.

“Il nostro obiettivo è programmare, completare con il Giro d’Italia un cartellone di grandi eventi come la Ryder Cup e la Formula E – ha spiegato in proposito l’assessore allo Sport di Roma, Alessandro Onorato, durante la presentazione del percorso al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano – Per noi è l’occasione di rilanciare l’immagine di una città moderna, non può bastare più lo straordinario patrimonio monumentale-archeologico. Investiamo nei grandi eventi sportivi per le forti ricadute economiche sulla città, abbiamo un piano di sviluppo sui 3/5 anni per il comparto turistico con l’apertura di tanti posti letto in hotel 5 stelle lusso”.

Secondo quanto abbiamo appreso, il tracciato che la giunta capitolina vorrebbe realizzare sembra essere quello di cui si era vociferato quest’anno con partenza da Ostia, passaggio all’EUR in direzione del centro, per concludere la corsa all’ombra del Colosseo dopo un passaggio in zona San Pietro, mostrando così più sfaccettature di Roma. “Siamo orgogliosi di ospitare l’arrivo del Giro nella cornice unica dei Fori Imperiali. Roma si conferma la sede ideale di grandi eventi internazionali e rilancia sempre più la sua immagine di Capitale dello sport”, ha invece commentato via social il primo cittadino confermando un progetto ad ampio raggio che vuole trovare un ulteriore veicolo per mostrare le bellezze della sua città al mondo, magari anche per cercare di convincere sulla qualità delle proprie strade.

Il nodo centrale sembra essere proprio questo, anche per l’organizzatore della Corsa Rosa. Dopo quanto successo nel 2018, quando già si parlava di un progetto pluriennale, il Giro è infatti rimasto piuttosto lontano dalla Capitale e dal suo spesso malridotto manto stradale, uno dei punti critici che ogni amministrazione si trova ad affrontare. Far passare la carovana rosa sarebbe così un colpo importante per migliorare la propria immagine, rilanciando anche la possibilità che la bici possa essere usata nel quotidiano da cittadini e turisti. Ambizioni importanti, ma ovviamente RCS Sport ha bisogno di garanzie e il prossimo mese di maggio sarà una sorta di prova generale.

Anche per questo si è dunque partiti con un circuito di 11,5 chilometri per le strade del centro, con partenza e arrivo sui Fori Imperiali e dieci passaggi sotto il Colosseo, oltre che a Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Circo Massimo e Terme di Caracalla. Un primo passaggio in cui l’amministrazione comunale dovrà dimostrare di poter garantire la sicurezza e lo spettacolo. RCS Sport ha già effettuato sopralluoghi nella Capitale e si è fatta rassicurare sui lavori che verranno fatti su questo circuito, che potrebbe diventare poi lo standard per il finale di tappa in futuro, dopo un primo tratto in linea (ipotesi che peraltro si affaccia anche per quest’anno, con un cambio di percorso rispetto a quello presentato nei giorni scorsi). Il progetto non manca ovviamente di fascino e l’organizzatore lo sa. Ora dalle parole bisognerà passare ai fatti per non ripetere quanto successo nel 2018…

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